Quando le banche centrali allentano le condizioni monetarie, è il momento di diventare rialzisti e fare incetta di azioni. Negli ultimi 10 anni e più, il denaro a buon mercato è stato il principale fattore del rigonfiamento dei prezzi degli asset. Se nel 2019 ci sarà una crescita economica più lenta – ma denaro facile – i prezzi delle azioni saliranno.
Intanto le banche centrali continuano a segnalare i rischi per la crescita. La Banca d’Inghilterra ha detto che le attuali previsioni finanziarie erano troppo ottimiste, e ha aggiunto che l’incertezza legata alla Brexit pesa sull’economia.
La BoE ha rivisto al ribasso le previsioni sul PIL del 2019, ora all’1,2%, a fronte dell’1,7% previsto a novembre. Ciò anche dopo i rischi “sostanziali” segnalati dalla Commissione Europea, che ha abbassato le sue stime di crescita all’1,3% per il 2019, dall’1,9% precedente. Ciò significa che nel 2019 non ci sarà un rialzo del tasso.
Sulle azioni USA sono piovute le vendite sulla scia delle notizie sulla debolezza economica in Europa e sulle voci di un rinvio della risoluzione commerciale fra gli USA e la Cina. Ora le aspettative di una recessione negli USA sono salite al 20%.