I titoli che dovranno affidarsi a sostegni strategici per evitare ulteriori affondi.
MEDIASET: ennesima beffa per il titolo Mediaset (MI:MS) che ancora una volta non è riuscito a superare (in chiusura) il muro invalicabile dei 3,05 euro. Neanche la notizia riguardante la nuova hoding MFE è riuscita a risollevare il titolo facendolo entrare in un trend ascendente ed ora i corsi dovranno ancora affidarsi al sostegno in area 2.81 euro per evitare di andare a ritestare area 2,70 euro in prima battuta. Prestare la massima attenzione sul titolo dai continui cambi di rotta poichè solo oltre i 3,05 euro con tenuta settimanale scatteranno i primi, timidi e REALI segnali di ripresa, fino ad allora solo false partenze.
SARAS: situazione tecnica ribassista per il titolo Saras (MI:SRS) che rischia di andare a testare il sostegno in area 1.225 euro. La situazione resta molto delicata e se il riferimento chiave dovesse essere rotto (in chiusura) la tendenza ribassista verrebbe ampliata ulteriormente e ben difficilmente potrebbe essere scongiurato il test a 1.18 euro (2° target: 1.125 euro).
Per uscire da questa fase ci vorrà probabilmente del tempo; in primis deve essere riconquistato il primo livello di 1.60 euro (in chiusura e con tenuta settimanale).
PRIMA INDUSTRIE: il titolo Prima Industrie (MI:PRII) si sta portando pericolosamente verso il primo sostegno strategico a 14.60 euro la cui rottura (in particolar modo in chiusura) potrebbe spingere i corsi fino in area 13.88 e successivamente a 13.50 euro in prima battuta. Primo e reale segnale di risveglio oltre 20.0 euro livello sopra il quale (in chiusura) verranno gettate le basi per un allungo a 21.59 euro in prima battuta.
BIESSE: profondo rosso per il titolo Biesse (MI:BSS) che cede circa 19 punti percentuali, a pesare sul titolo il taglio della guidance 2019 sui ricavi e marginalità consolidata.
I corsi in 12 mesi hanno ceduto circa il 65% sul listino milanese e nella sessione odierna hanno fatto registrare nuovi minimi annuali. Il titolo per evitare ulteriori affondi dovrà attestarsi al di sopra di quota 12.16 euro altrimenti le possibilità di raggiungere i target a 11.81 e 11.20 euro resteranno alte.
Sul fronte opposto invece, la rottura di quota 16.90 euro (in chiusura) potrebbe spingere il titolo fino in area 18.20 euro in prima battuta.
Attenzione alla volatilità.