Si lo so, il motto è “cash is king”, ma quando i mercati iniziano a calare del 20% mediamente (NASDAQ Composite anche 30%) occorre che tutta la strategia sia impostata correttamente.
Questo perché il cash in questo caso è sì una risorsa, ma una risorsa da usare bene ed entro un certo tempo, perché non dimentichiamoci che nella tempesta perfetta l’inflazione sta sopra il 7.5%, quindi si perde anche non facendo nulla (in termini reali).
Perciò come sempre ricordiamoci una cosa, il fatto che i mercati stanno calando può essere visto come un male (oddio crolla tutto, bruciati miliardi ecc…le solite cose che scrivono i giornali) oppure possiamo considerarlo come un dono inteso come le valutazioni tornano a sconto e salgono i rendimenti attesi futuri (cosa che mi piace decisamente di più).
Nell’immagine sotto, vedete uno dei miei portafogli, la cui composizione è attualmente così suddivisa:
- Azioni 52.6%
- Bond 20.2%
- Cash 21.9%
- Materie Prime 5.3%
Da inizio anno, siamo ad un -2.84%, un calo decisamente ottimo se confrontato con l’andamento di tutte le principali asset class (bond -10% circa ed azioni -20%).
Inoltre, la cosa che più va bene è che ancora 1/5 del portafoglio è liquido, quindi prontamente utilizzabile.
Avevo fatto un primo ingresso di questa liquidità ai minimi di marzo (5% della liquidità totale), ora l’idea è quella di utilizzarla con dei target ben precisi sui cali.
In particolare, ci sono diversi livelli che si potrebbero valutare...
Solitamente, dato che l’America cuba circa il 60% della capitalizzazione mondiale, seguire l’andamento dell’indice S&P 500, e muoversi in base a questo, serve come barometro per stabilire eventuali entrate.
L’idea in particolare, potrebbe essere quella di stabilire come prossimo target un calo del 7%, questo perché come scritto in una mia precedente analisi, in periodi recessivi il mercato ha corretto mediamente del 27%, se oggi siamo sotto del 20% il calcolo è presto fatto.
Ingressi successivi invece, potrebbero essere fissati su un calo totale del 35% del mercato, del 42% come successivo e del 50% come caso estremo.
Anche qui, se poi il mercato, davvero nel caso di un big Short, perdesse un altro 10-15%, semplicemente essere entrati a prezzi buoni ed aver diversificato bene permetterà di cogliere tutti i successivi rimbalzi che sicuramente arriveranno (e saranno molto forti in quel caso).
Se infatti prendiamo il 2007/2009 come periodo di riferimento, in quel caso il bear market (durato 18 mesi) portò ad un Drawdown del 57%.
Inoltre, se il portafoglio oggi è al 52% di azionario, qualora la liquidità andasse verso questa asset class, mi ritroverei con un portafoglio al 70% azionario con il mercato sotto del 50%, quindi una composizione ottimale per sfruttare la ripresa appena si verificherà.
Come sempre, questa mia pianificazione tiene conto del caso peggiore, potrebbe anche succedere tuttavia che nulla di tutto ciò accada, perché i mercati magari fanno ancora un 5-6% di calo e poi ribalzano, in ogni caso, come spesso dico, l’importante è pianificare e muoversi in base ai diversi scenari che ci troviamo davanti.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"