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Aumentano i rischi per le scorte di materie prime

Pubblicato 22.09.2022, 16:57
Aggiornato 16.06.2021, 13:30

Il macro-contesto continua a pesare sul complesso delle materie prime ed un FOMC interventista di certo non ha aiutato. Tuttavia, ci sono chiari rischi per le scorte sul mercato dopo l’ultima escalation di Putin.

Energetici: aumenta l’incertezza per le forniture

I mercati energetici sono stati altalenanti ieri. Il sentiment resta nel complesso negativo dopo l’aumento dei tassi della Federal Reserve e le aspettative che la banca sarà ancora più aggressiva con l’inasprimento nel resto dell’anno. E questo va ad aggiungersi alle prospettive cupe per la domanda. Tuttavia, ci sono ancora dei timori per le scorte. Sono emersi ancora di più ieri in seguito all’annuncio di Putin di una “parziale mobilitazione” e dei piani di finti referendum in alcune aree dell’Ucraina orientale. Si tratta di una chiara escalation e fa temere per le possibili implicazioni per i flussi energetici russi. C’è la possibilità che l’Occidente possa dover diventare più aggressivo con le sanzioni energetiche o che Putin usi ancora di più l’energia come arma. Per il gas naturale, alla Russia resta poco spazio di manovra, in quanto i flussi verso l’UE sono scesi di circa il 70% su base annua. Quello che può sfruttare di più è il petrolio, ma anche questo verrà meno nei prossimi mesi, con l’entrata in vigore del divieto UE su petrolio e prodotti raffinati russi.

Il report settimanale dell’EIA ieri ha mostrato che le scorte commerciali di greggio USA sono aumentate di 1,14 milioni di barili sulla scorsa settimana. Tuttavia, il totale delle scorte petrolifere statunitensi è sceso di 5,76 milioni di barili, se si considera l’utilizzo delle scorte petrolifere strategiche (SPR). Questo dimostra ancora una volta l’efficacia dell’utilizzo delle SPR che abbiamo visto quest’anno nel limitare l’utilizzo delle scorte commerciali. Tuttavia, quando l’utilizzo delle SPR finirà, c’è chiaramente il rischio che cominceremo a vedere ancora una volta forti riduzioni delle scorte commerciali, che saranno di supporto al prezzo. Le scorte sono aumentate di 1,57 milioni di barili per la benzina e 1,23 milioni di barili per i prodotti raffinati. Una maggiore attività di raffinazione ed una domanda implicita più debole (per la benzina) hanno probabilmente contribuito a questi aumenti.

Arrivano notizie da un consulente locale in Cina che il governo avrebbe approvato 15 mega-tonnellate di quote di esportazione di prodotti raffinati. Da settimane si diceva che il governo era intenzionato a rilasciare ulteriori quote per supportare la crescita economica. Se queste notizie saranno confermate, sarà importantissimo per i mercati dei prodotti, in quanto equivalente a circa 1 milione di barili al giorno di scorte di prodotti raffinati per il resto dell’anno. E dovrebbe dare sollievo ai mercati dei prodotti raffinati intermedi, che sono stati estremamente tesi quest’anno.

Metalli: scorte di rame LME schizzano del massimo da giugno

I metalli comuni sono scesi ieri prima della decisione sui tassi USA, mentre un dollaro più forte non ha fatto che aumentare le pressioni sui prezzi. Rio Tinto (NYSE:RIO) ha commentato che le prospettive a breve termine per il rame “potrebbero sembrare un po’ difficili”, tra l’inflazione ai massimi da decenni e i problemi delle filiere che pesano sulla domanda.

Intanto, le scorte di rame presso i magazzini della London Metal Exchange sono aumentate del 10%, l’aumento maggiore dal 27 giugno. Grossi incrementi del metallo immediatamente disponibile da prelevare si sono registrati in Europa, Asia e Stati Uniti. Le scorte totali sono salite a 118.000 tonnellate, il massimo da agosto.

Materie prime agricole: frumento alle stelle dopo le parole di Putin

Il frumento CBOT ieri è salito quando Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale” ed ha minacciato di usare “tutti i mezzi disponibili” per difendere il territorio russo, facendo aumentare le tensioni tra le nazioni. Le parole hanno inoltre alimentato ulteriormente l’incertezza per la proroga dell’attuale accordo sulle scorte di grano del Mar Nero. Per quanto riguarda le spedizioni, gli ultimi dati mostrano che le esportazioni di frumento ucraino erano pari a 2,3 Mt ieri per l’anno commerciale 2022/23, in calo dalle 7,2 Mt dello stesso periodo dell’anno scorso. Tuttavia, le spedizioni di grano hanno raggiunto le 3,95 Mt nello stesso periodo, contro 1,39 Mt dello stesso periodo dell’anno scorso.

Intanto, in base alle notizie, la Cina avrebbe prenotato ben 3 Mt di soia nelle ultime due settimane dall’Argentina, un livello non lontano dal volume totale che aveva importato dal paese l’anno scorso. La svalutazione del peso argentino sembra aver incoraggiato questo maggiore interesse all’acquisto per la soia della nazione.

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