In Giappone, le partite correnti hanno superato di gran lunga le attese, mostrando a novembre un surplus pari a 1,14 mila miliardi di yen per il diciassettesimo mese consecutivo, cifra che fornisce un po’ di supporto a Shinzo Abe, il primo ministro giapponese, che sta facendo fatica a stimolare l’economia nipponica con la sua Abeconomia.
Si tratta, tuttavia, del surplus più contenuto dallo scorso giugno. Lo yen più debole ha fatto aumentare la crescita dei redditi da oltreoceano e il surplus è dovuto anche al miglioramento del settore servizi, stimolato dal turismo favorito dallo yen più debole.
La bilancia commerciale, invece, è scesa di nuovo in deficit, pari a -271 miliardi di yen, aspetto che probabilmente continuerà a pesare sui livelli d’inflazione, perché i consumatori giapponesi acquisteranno beni importati a prezzi inferiori. L’inflazione rimane piatta e ancora molto distante dall’obiettivo del 2% fissato dalla BoJ.
Per il momento, il prezzo del Petrolio Greggio continua a calare, ciò dovrebbe portare a un miglioramento della bilancia commerciale nel prossimo futuro.
Nell’ultimo mese, la valuta giapponese si è rafforzata contro il biglietto verde e ora passa di mano intorno a 117,40 per dollaro. Rimaniamo comunque rialzisti sulla coppia USD/JPY, anche se le incertezze globali conseguenti ai rialzi del tasso della Fed e ai subbugli globali fanno aumentare i rischi al ribasso.