Le aziende di servizi finanziari globali, così come anche tante altre aziende al momento, potrebbero essere ad un passo da un profondo sconvolgimento tramite la blockchain e le valute digitali come Bitcoin, Ethereum e Ripple che si basano su questa tecnologia. In effetti, ci troviamo in un momento in cui sembrerebbe che le aziende di servizi finanziari debbano scegliere tra due opzioni immediate: evolversi o morire.
Sebbene lo sviluppo e l’adozione della tecnologia blockchain sia ancora nelle fasi embrionali dell’implementazione all’interno del settore dei servizi finanziari, ciò non significa che le compagnie astute non stiano lavorando a soluzioni per avere una evoluzione di successo. Oltre alla sopravvivenza, chi è bene informato comprende che questa tecnologia ha il potenziale di rivoluzionare il settore.
La tecnologia blockchain fa da libro mastro decentralizzato, registrando tutti i dati simultaneamente i tutti i nodi della sua rete. Le informazioni non possono essere cancellate, il che significa che la blockchain conserverà una registrazione di tutte le transazioni effettuate. L’agenzia di rating Moody’s ritiene che la blockchain trasformerà e sconvolgerà innumerevoli settori.
Indubbiamente, la blockchain rappresenta una possibile minaccia a lungo termine per una serie di settori del mondo degli affari, ma in questo articolo ci concentreremo solamente sul settore finanziario. Quindi, cosa stanno facendo esattamente le principali compagnie di servizi finanziari per sfruttare il potere della blockchain?
Stanze di compensazione finanziaria e blockchain
Le stanze di compensazione giocano un ruolo fondamentale nella comunità finanziaria, agendo da intermediari tra acquirenti e venditori di strumenti finanziari. Sono responsabili dell’organizzazione e della compensazione degli scambi e del riportare i dati degli scambi.
Una delle stanze di compensazione più popolari nonché uno dei principali enti di servizi finanziari globali è la Depository Trust & Clearing Corporation (DTCC) di New York. All’inizio del gennaio 2017 è stata annunciata una collaborazione con IBM (NYSE:IBM), Axoni, un’azienda tech focalizzata sui mercati di capitale, e R3, una compagnia tech di database distribuiti, per “riprogrammare la Trade Information Warehouse di DTCC” costruendo una struttura basata sulla tecnologia del ledger distribuito (DLT) al fine di supportare ulteriori miglioramenti negli eventi del ciclo vitale post-scambi dei derivati. Si tratta di un bel passo avanti verso l’implementazione della blockchain.
L’Amministratore Delegato di DTCC, Mike Bodson, di recente ha affermato che secondo lui “è troppo presto perché le tecnologie come il DLT siano molto d’aiuto”. In un’intervista con Trak.in, ha affermato che molti dei fornitori di Soluzioni di Ledger Distribuiti stanno, in effetti, lavorando insieme ad organizzazioni come la DTCC per gestire queste soluzioni. Altri importanti enti che starebbero sperimentando la DLT comprendono, nel settore finanziario, Citibank (NYSE:C) ma anche compagnie come Intel (NASDAQ:INTC).
Le banche adottano la blockchain
La blockchain continua a guadagnare popolarità tra le banche commerciali ed altri istituti all’interno del settore dei pagamenti. UBS (NYSE:UBS), Deutsche Bank (NYSE:DB), Santander (NYSE:SAN) nonché BNY Mellon (NYSE:BK) stanno lavorando su una “utility settlement coin” (USC, moneta di servizio per la gestione delle transazioni) al fine di creare una valuta digitale da usare sui mercati finanziari. L’obiettivo sarebbe rendere più semplici i regolamenti interbancari e sostituire gli intermediari che operano tra acquirenti e venditori. Una serie di banche globali ultimamente ha aderito all’iniziativa, tra cui Barclays (LON:BARC), HSBC Holdings (NYSE:HSBC), State Street e Credit Suisse (NYSE:CS).
UBS è alla guida del progetto dal 2015. Nel settembre di quell’anno ha lanciato il primo concetto di USC in collaborazione con la compagnia blockchain britannica Clearmatics.
R3, una delle compagnie che lavora con la stanza di compensazione DTCC, come abbiamo detto, ha anche raccolto fondi da colossi del settore finanziario come Wells Fargo (NYSE:WFC), ING Group (NYSE:ING) e Bank of America (NYSE:BAC), nonché Intel, per lo sviluppo della Piattaforma Corda, un altro metodo per registrare e gestire le transazioni finanziarie tra istituti regolamentati.
Anche i gestori di private equity guardano alla blockchain
L’azienda di servizi professionali multinazionale Ernst & Young (EY), facente parte dei “big four” della revisione contabile, sta considerando l’applicazione della tecnologia blockchain per la gestione di patrimoni ed asset. Angus Champion de Crespigny, responsabile della Strategia Blockchain dei Servizi Finanziari di EY, spiega che da qualche anno le aziende di gestione del patrimonio stanno esaminando la tecnologia blockchain alla ricerca di un modo in cui possa essere utile ai loro clienti:
“Più di recente, tuttavia, abbiamo iniziato ad assistere ad un crescente interesse nelle criptovalute e nei criptoasset e i nostri clienti cercano un parere su come questi potrebbero influire nel panorama dei private equity. Sebbene ci sia un interesse, il settore del private equity si sta avvicinando con cautela e ci sono state meno spese rispetto a quelle viste in altre aree della gestione di asset”.
Tuttavia, anche se sembra esserci parecchia attività legata alla blockchain all’interno del settore finanziario, siamo ancora all’inizio. Il cofondatore di Blockstack Muneeb Ali in un recente tweet ha sottolineato che c’è ancora molto da fare e che ci sono un sacco di opportunità per l’innovazione: