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Azionario positivo dopo l'inflazione USA, pressioni su sterlina e dollaro

Pubblicato 11.05.2018, 10:13
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Il sentiment rimane positivo, questo quel che emerge dalla lettura dei mercati.

La situazione geopolitica internazionale ha dato qualche spunto d’ottimismo per quel che concerne la Corea del Nord, il ché ha sostenuto principalmente i mercati asiatici.

E’ notizia di ieri che il Presidente Trump si incontrerà con il leader nordcoreano Kim Jong Un presso Singapore il prossimo 12 giugno.

Sul Forex la BoE ha indotto nuove pressioni di vendita sulla sterlina, in particolare non è ben chiara la dinamica che condurrà a un eventuale rialzo dei tassi.

Sono state tagliate le stime sull'inflazione e sulla crescita, ma il Governatore Carney è sembrato cautamente ottimista sulla ripresa e ha lasciato trapelare comunque un possibile rialzo nel corso dell'anno.

E poi l’inflazione USA: dati sotto le attese, in particolare il Core ha frenato la forza del dollaro perlomeno nel breve periodo .

Il CPI core è rimasto flat al + 2,1% (che è superiore all'obiettivo del 2,0% della Fed) ma sarà sufficiente ad arrestare definitivamente la corsa del biglietto verde?

Per ora le correzioni del dollaro rimangono una possibilità di acquisto e in queste prime ore sembra aver trovato un discreto sostengo.

Il rendimento del Treasury a 10 anni è leggermente calato al 2,96% e con differenziali di rendimento alla che guidano il valutario, l’andamento sui rendimenti sarà fondamentale.

Gli operatori commerciali europei si stanno concentrando sul possibile Governo populista italiano, il che ha spinto i rendimenti italiani al rialzo con allargamento dello spread rispetto al Bund.

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Nel frattempo la giornata di ieri ha visto Wall Street chiudere un’altra sessione al rialzo con l’SP 500 a 2723 punti, ovvero la quotazione più alta da metà marzo.

Positivi anche i mercati asiatici ( Nikkei + 1,2%), idem l’Europa eccezion fatta per l’indice italiano.

La settimana si conclude con dati macro economici tutto sommato poco rilevanti, eccezion fatta per il dato sulla disoccupazione canadese delle 14:30 che dovrebbe attestarsi nuovamente al 5,8%.

La lettura preliminare del Sentiment dell’University of Michigan delle 16 potrebbe però dare un po’ di pepe al pomeriggio.

Il dato dovrebbe scendere leggermente a 98.5 da un 98.8 rivisto al rialzo dello scorso mese.

Attenzione anche al discorso di Mario Draghi, che potrebbe trattare argomento sensibili quali l'uscita dal QE (anche se al momento pare altamente improbabile).

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