Le azioni Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) hanno imboccato una ripida discesa nelle ultime settimane. Né l’analisi tecnica né quella fondamentale sembrano offrire speranze per un’inversione di marcia. L’unica possibilità è che all’improvviso il mago Elon Musk tiri fuori il classico coniglio dal cilindro.
I primi attriti dopo i conti 2024
Dopo il rally post-elettorale, il titolo del costruttore di ev è andato in difficoltà lo scorso 29 gennaio quando ha pubblicato dati inferiori alle aspettative per il quarto trimestre del 2024, con un Eps di 0,73, dollari contro le previsioni di 0,76 dollari, e un fatturato di 25,71 miliardi di dollari, inferiore ai 27,23 miliardi attesi dagli analisti. Tuttavia, Tesla è riuscita ad aggrapparsi alle consegne record (quasi 2 milioni in un anno) e alla riduzione dei costi di produzione a meno di 35.000 dollari per veicolo, dimostrando miglioramenti nell'efficienza operativa.
Le ultime trimestrali di Tesla – Fonte: InvestingPro
Il successo politico di Musk offre credito al titolo
Così, nonostante le ombre e sfruttando lo slancio del successo politico di Musk, il titolo ha reagito bene ai conti, ritornando sopra i 400 dollari per azione. Ma da inizio febbraio la tendenza si è invertita e all’11 del mese il titolo è calato sui livelli di inizio dicembre 2024.
Del resto, come sottolineato da Thomas Monteiro, senior analyst di Investing.com., subito dopo gli utili dell’azienda, “il successo della scommessa politica di Musk ha portato con sé il bene più prezioso che gli investitori di Tesla potessero desiderare in questo momento: il tempo. E, francamente, questa è probabilmente l'unica cosa che sta salvando Tesla da un grande crollo di fronte ai numeri presentati questa sera”.
Detto fatto, dal 31 gennaio l’asfalto si è fatto scivoloso sotto le ruote di Tesla che ha perso oltre il 13% in Borsa nel giro di un paio di settimane.
Musk in difficoltà, tra il calo delle vendite Tesla e il rifiuto di OpenAI
Il 2025 ha già posto alcuni ostacoli sul cammino di Tesla. Prima il danno diretto, con il calo delle vendite a gennaio 2025 e la flessione più evidente in Paesi come Germania (-60%), Francia (-63%), Regno Unito (-8%) e Cina (-11,5%), storicamente favorevoli per il marchio, in particolare Pechino, che rappresenta il mercato chiave per Tesla.
Poi i rischi collaterali, derivanti dalla dipendenza dal proprio fondatore. Magari i mercati avrebbero potuto premiare Tesla in queste ore, fantasticando sull'integrazione degli ultimi modelli di intelligenza artificiale di OpenAI sui prossimi veicoli. Ma l’offerta da 97,4 miliardi per il creatore di ChatGPT, rispedita al mittente con tanto di ironia da parte del ceo Sam Altman: “No grazie ma se vuoi possiamo comprare Twitter per $9,74 miliardi”, si è trasformata in una beffa che chiude la porta in faccia ai progetti di Musk e mette in luce come, oltre ai vantaggi, l'esposizione politica e mediatica dell'uomo più ricco del mondo possa anche avere ripercussioni negative sulle aziende a lui collegate. Un'incognità in più sul futuro di Tesla.
Manca innovazione
Ma le sfide da affrontare non si limitano a questo. Sempre Monteiro, nella sua analisi di gennaio, rilevava la “debole domanda di veicoli elettrici” e il “calo dell’entusiasmo intorno a Tesla”, soprattutto a causa della “mancanza di innovazioni accattivanti negli ultimi anni” che stanno portando a una svalutazione del marchio.
Insomma, “Musk & Co non sono riusciti a capire come mettere in strada più auto senza una forte compressione dei margini. E mentre ci aggrappiamo alla promessa di sviluppi futuri che miglioreranno l'offerta, il tempo passa e Tesla si rileva sempre più fiacca trimestre dopo trimestre”, concludeva Monteiro.
Tesla è sopravvalutata
Ma allora, andando a guardare i fondamentali, cosa ci si può aspettare dal futuro di Tesla?
Nonostante l’ultimo calo, il titolo non è per nulla economico, ma viene ancora scambiato a multipli enormi: 158 volte gli utili.
Inoltre, gli analisti hanno quasi dimezzato le aspettative sugli utili di questo trimestre, con la stima sugli eps del Q1 2025 scesa da 1,01 dollari per azione a 0,52 dollari per azione negli ultimi 12 mesi. Ben 13 revisioni al ribasso sono arrivate negli ultimi 3 mesi.
Fonte: InvestingPro
Anche guardando al Fair Value, calcolato da InvestingPro sulla base di 12 modelli finanziari riconosciuti e adattati alle caratteristiche del titolo, Tesla è sopravvalutato, con un potenziale ribasso del 16,8% rispetto ai 350,73 dollari per azione registrati in chiusura il 10 febbraio.
Fonte: InvestingPro
Intanto gli analisti rimango divisi sul piano operativo. Con 19 buy, 15 hold e 12 sell, i broker fissano il target price di Tesla a 336,42 dollari per l’anno a venire, in calo di circa il 4% dai valori attuali.
Fonte: Investing.com
A Musk serve altro tempo e innovazioni per riportare Tesla sui massimi
Riuscirà il magnate di origini sudafricane a far valere peso politico e abilità imprenditoriali per riportare sui massimi un titolo che comunque, vale la pena ricordare, nell’ultimo anno ha guadagnato circa l’86%? Oppure le sue ambizioni sono troppo ingombranti e rischiano di lasciare Tesla nel già affollato limbo dei "vorrei ma posso"?
A fornirci le risposte può pensarci solo il tempo, che, seppur particolarmente ampio nel caso di Musk, è sempre implacabile e in vista del giudizio chiede innovazioni vincenti, OpenAI o meno.
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