Banche centrali in azione, mercati ai massimi e capitali norvegesi sull’Italia

Pubblicato 31.01.2025, 09:21
“La fiducia è la colonna portante di ogni investimento di successo.” (Warren Buffett)

Banche centrali sempre protagoniste. Le borse europee hanno chiuso la seduta di giovedì in rialzo, con lo STOXX 600 a +0,9%, toccando un nuovo massimo storico, il FTSE 100 a +1%, il DAX a +0,4%, il CAC 40 a +0,9% e il FTSE MIB in progresso dello 0,16%. La giornata è stata dominata dalla decisione della BCE, che ha ridotto il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 2,75%, segnando il quarto taglio consecutivo e il quinto dallo scorso giugno. Nessuna sorpresa dalla dichiarazione ufficiale: la banca centrale ha ribadito un approccio graduale e dipendente dai dati, sottolineando che il processo di disinflazione è ben avviato, ma che le pressioni interne sui prezzi e i salari rimangono elevate. L’attenzione resta sulla crescita, con il PIL dell’Eurozona in forte rallentamento nel Q4 2024. Con l’incertezza legata ai dazi USA e agli sviluppi politici in Francia e Germania, alcuni analisti ritengono che la BCE potrebbe subire pressioni per accelerare il ritmo dei tagli, con un’ulteriore riduzione possibile già a marzo.

Trump marcia indietro

Negli Stati Uniti, i mercati hanno chiuso al rialzo, vicino ai massimi della giornata. La stagione degli utili ha dominato i titoli, con Meta e Tesla (NASDAQ:TSLA) in rialzo dopo i risultati, mentre Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha sottoperformato. Il tema dell’intelligenza artificiale è rimasto centrale dopo il caso DeepSeek, con le big tech che continuano a difendere gli ingenti investimenti in capex AI. Nel frattempo, l’amministrazione Trump ha fatto marcia indietro sul tentativo di bloccare trilioni di dollari già stanziati dal Congresso per finanziamenti e sussidi, dopo una sentenza di un tribunale federale. Il rapido dietrofront ha suscitato paralleli con le caotiche decisioni politiche del primo mandato, sollevando dubbi sulla stabilità delle politiche economiche dell’attuale amministrazione. L’incertezza politica negli USA e l’incognita delle prossime mosse sui dazi commerciali restano i principali fattori di rischio per i mercati globali che infatti premiano i beni rifugio come l’oro, su nuovi massimi storici.

Ai norvegesi piace il made in italy

L’attenzione degli investitori si è concentrata anche sulla Norvegia, con il fondo sovrano Norges Bank, il più grande al mondo, che ha aumentato la sua esposizione ai titoli di Stato italiani, portandola a $8,1 miliardi nel 2024, in crescita di 2 miliardi rispetto all’anno precedente. La notizia è stata accolta con favore dai mercati, riflettendo un miglioramento della percezione del rischio I’Italia tra gli investitori istituzionali globali. Tuttavia, l’interesse del fondo norvegese non si limita al debito pubblico: secondo l’analisi annuale di Integrae SIM, che verranno aggiornati a breve in un nuovo report, il mercato Euronext (EPA:ENX) Growth Milan ha attratto 145 investitori istituzionali, con €598,06 mln di partecipazioni attive nel 2023. Tra questi, il 53,5% appartiene a fondi italiani, mentre tra gli stranieri domina la Francia, con investimenti per €73,04 mln. Il primo investitore singolo è proprio il fondo pensione norvegese, con una quota di € 46,25 mln, pari al 7,7% del totale. Il crescente interesse degli investitori istituzionali stranieri nel mercato italiano riflette una maggiore fiducia nella stabilità economica del Paese, ma anche il crescente ruolo di Euronext Growth Milan come hub per le PMI ad alto potenziale di crescita.
 

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