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La disgregazione di Bitcoin ucciderà la resa dei Bond

Pubblicato 18.09.2017, 13:49
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Il mercato finanziario spesso anticipa l’economia reale nei trend di fondo. L’andamento dei tassi di interesse nominali dal 1980 ad oggi, a livello globale, è passato da un range di 8-20% ad un misero 0-2%. Che vuole dire?


1) La globalizzazione ha portato una convergenza dei tassi di interesse a livello mondiale
2) Il Denaro, espresso in varie valute fiat, vale sempre meno, diventa sempre più obsoleto ma non abbiamo ancora questa percezione che il mercato esprime con i dati
3) La tecnologia è più veloce della finanza e, insieme alla globalizzazione, ha ridotto i margini della catena produttiva con appiattimento dell’inflazione globale


La questione è semplice: il tasso di interesse è determinato da a) tempo a scadenza b) aspettative di inflazione c) solvibilità dell’emittente d) risk free dell’area geopolitca di appartenenza dell’emittente e) valuta di riferimento; l’ultimo punto però potrebbe essere interpretato come una risultanza dell’interazione degli altri fattori rappresentandone una sintesi secondo il chiaro concetto di Doyne (Predcition Company) i prezzi sono al tempo stesso un risultato finale e dei mezzi di comunicazione: il tasso di cambio rappresenta una sintesi di inflazione attesa e solvibilità di uno Stato Sovrano che emette moneta.


Cosa c’entra il bitcoin?

Sarà forse un caso ma, dopo la crisi di fiducia nel sistema bancario con la crisi del 2008, in concomitanza con la nascita di Bitcoin, l’inflazione globale dal 2009 ha iniziato una conversione verso il 2%.

Ipotizziamo che a breve le Banche Centrali e i Paesi riconoscano valido il sistema delle criptovalute: cosa succederebbe ai mutui ed ai fidi che interessano la gente comune ogni giorno? Come si calcolerebbero gli interessi?

Ci sarebbe una nuova equazione: il tasso di interesse corrisponderebbe esclusivamente al “grado di fiducia e diffusione” della criptovaluta che non ha beni o Enti garanti come sottostanti.

Nessuna inflazione, nessun rating, nessuna singola valuta…i tassi di interesse di dollaro, euro e yen andrebbero ad allinearsi ed appiattirsi verso quello del bitcoin, accelerando il processo con la maggiore diffusione di utilizzo della criptovaluta: siamo nel campo della fantascienza finanziaria, stile primo Asimov nell’era pre-computer/robotica.

Qualcuno ha già quotato futures e options su bitcoin?

Sarebbe il caso di farci un pensierino e mettere in guardia i Masters of Bonds che avranno vita difficile al profitto con una convergenza dei tassi verso il “bitcoin rate” che potrebbe sostituire l’euribor.

Molti oggi guardano al valore del bitcoin ma sfugge loro la desruption nel futuro che potrebbe portare con il processo di disintermediazione e decentralizzazione. Fenomeno globale: discesa dei tassi di interesse

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