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Bitcoin e Fomc movimentano i mercati

Pubblicato 21.05.2021, 12:47
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

La terza settimana di negoziazione del mese di maggio è stata caratterizzata da due eventi principali. Il primo ha riguardato i vari “Tweet” di Elon Musk il quale indicava di aver fatto retromarcia sui suoi investimenti in criptovalute; provocando un crollo di tutto il comparto delle monete elettroniche; mercoledì scorso Ethereum ha perso in poche ore oltre il 25% in poche ore, mentre i Bitcoin hanno perso il 50% del suo valore, da oltre $ 64.000. Ancora una volta, dimostra che ha molta strada prima di diventare una asset di riserva, e alcuni investitori istituzionali devono dare qualche spiegazione sul perché indirizzare i fondi verso asset speculativi come quelli crittografici

La seconda cosa che ha mosso i mercati è stata la notizia che il FOMC, il braccio esecutivo della Fed, ha segnalato inaspettatamente la riduzione degli acquisti di asset. Ha indicato che inizieranno a parlare o prendere in considerazione il tapering nelle prossime sessioni. Quindi non a giugno, ma presto. Tuttavia, i partecipanti ai mercati finanziari tipicamente commerciano in previsione delle svolte politiche, e questa è la prima volta che la Fed accenna a una svolta del genere. Pertanto, non dovremmo sorprenderci di vedere altri operatori di mercato che si prendono qualche rischio, poiché il dollaro USA è stato venduto in modo aggressivo nelle ultime sei settimane seguenti.

Il mercato azionario, già durante la sessione di mercoledì non ha gradito le indicazioni sull’inasprimento della politica monetaria (c.d. Tapering) che vorrebbe adottare le FED, ed a tal riguardo Wall Street già dall’open di giornata, ha reagito con copiose vendite.

Anche in Europa sono state registrate movimenti di sell – off, ed in particolare nella sessione di mercoledì, il Ftse100 ha chiuso a -1,20% condizionato anche dai dati dell’inflazione del Regno Unito più forti del previsto. Anche l’indice tedesco Dax ha subito una battuta di arresto posizionando nei pressi dei 15000 punti.

Mentre per quanto riguarda le materie prime, la settimana non è stata considerata da un movimento direzionale, il petrolio prima ha perso all’incirca il 3% e poi l’ha riguadagnato in non meno di 24 ore. Anche l’oro non ha fornito interessanti spunti intragiornalieri, sebbene la tendenza di fondo resta ancora rialzista.

Nonostante una settimana altamente volatile con repentini cambi di tendenza intraday, risulta importante segnale la major che vede contrapposta il dollaro australiano con il dollaro americano, la quale in ottica settimanale sta consolidando i propri movimenti al di sotto una zona di supply testata nell’ultima decade del mese di febbraio scorso. Se nelle prossime settimane, le quotazioni riescono a mantenersi al di sotto l’area 0.7860, corrispondente al 61,8 di Fibonacci potrebbe essere interessante seguire la view della major per opportunità di vendita.


audusd

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