Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
I mercati hanno aperto la nuova settimana in uno sorta di limbo. Mancano ancora dettagli reali o progressi sulla cosiddetta “fase 1” dell’accordo commerciale USA/Cina, ma il principale mover degli ultimi giorni è senz’altro la Brexi. Il “Super Sabato” del Parlamento britannico, dopo l’accordo siglato con l’Europa, non ha portato a niente e com’era prevedibile l’accordo è stato bocciato. O meglio, si è votato in direzione di una nuova estensione della scadenza (l’Europa si sarebbe detta disposta) ma le tre lettere (non una, ben tre) che Johnson ha inviato alla controparte europea sembrano puntare in direzione di un’uscita con o senza accordo entro il 31 ottobre.
Probabilmente si rivoterà domani, ma anche stavolta vari esponenti del DUP hanno dichiarato che non sosterranno l’emendamento sull’unione doganale. La sterlina, com’era prevedibile, ha aperto in gap down anche se comunque con perdite limitate. La mancanza di direzionalità si percepisce anche dai rendimenti obbligazionari che continuano a oscillare lateralmente e le stesse materie prime sono in fase di consolidamento. In tutto questo contesto c’è stato un evidente indebolimento del dollaro, dovuto probabilmente al fatto che i rendimenti di Bund e JGB continuano a registrare un andamento positive.
Wall Street ha chiuso l’ultima sessione della corsa settimana al ribasso con l'indice S&P 500 -0,4% a 2986 punti, mentre i futures statunitensi stanno provando a recuperare terreno. I mercati asiatici sono stati contrastati, con il Nikkei + 0,3% mentre lo Shanghai Composite ha perso un -0,4%.
Concludiamo dicendovi che oggi non c’è nulla di ché sul calendario economico, ma sarà una settimana estremamente importante perché giovedì ci sarà il meeting della Banca Centrale Europea.