Oggi a Wall Street i futures sui principali indici viaggiano in territorio positivo, con il contratto sull'S&P500 in salita dello 0,63%, preceduto da quello sul Nasdaq100 che guadagna lo 0,79%. L'attenzione del mercato è rivolta all'esito delle elezioni di metà mandato che hanno visto una tenuta dei Repubblicani al Senato, mentre la Camera per la prima volta in otto anni è stata riconquistata dai Democratici. Il risultato era in gran parte atteso dagli investitori, sulla scia dei sondaggi circolati nei giorni scorsi e almeno per ora non sembra spaventare l'idea di un Congresso in cui il presidente Trump è in vantaggio solo a metà. Intanto il risultato consegnato dalle urne frena un po' il dollaro che si mostra debole contro lo yen, passando di mano a 113,24, ma il biglietto verde arretra con più decisione rispetto all'euro che sale in direzione di quota 1,15.
Indici; Stoxx600 +1,1% a 366,7, FTSE +1,2% a 7126, DAX +1,1% a 11605, CAC-40 +1,3% a 5142, IBEX-35 +1,8% a 9153, FTSE MIB +1,4% a 19541, SMI +0,7% a 9050. A Piazza Affari, l'indice FTSE Mib guadagna l'1,6% circa, l'AllShare segna +1,5%, guadagnano Banco Bpm (MI:BAMI) (+2,2%), Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (+2,4%) e BPER (MI:EMII) (+1,7%). Ben comprata anche BFF (+5,2%), che ha annunciato risultati in crescita, male UBI (MI:UBI) che dopo un'apertura in forte rialzo a metà seduta arriva a perdere l'1,5%, stabilizzandosi sul -0,2%, dopo i risultati diffusi di prima mattina.
Dopo la discesa le quotazioni del petrolio tornano a salire, a metà giornata sia il future sul Wti che quello sul Brent mostrano un rialzo di oltre 1 punto percentuale sul riemergere del rischio di nuove sanzioni dopo l'entrata in vigore nei giorni scorsi delle sanzioni contro l'Iran.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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