Oggi le principali borse europee hanno aperto in ribasso, nei primi minuti di scambi Londra perde lo 0,20%, Francoforte lo 0,37% e Parigi lo 0,36%. A Milano il Ftse Mib arretra dello 0,47% a 19.546 punti, mentre lo spread Btp-Bund è stabile a 251 punti. Sull'indice principale della borsa milanese Tim (MI:TLIT) scambia in pesante ribasso, con una flessione del 2%. Ribassi diffusi sul comparto del credito: Banco Bpm (MI:BAMI) cede l'1,41%, Unicredit (MI:CRDI) l'1,43% e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) l'1%. Vendite anche sul risparmio gestito e sui petroliferi, con Eni (MI:ENI) (-0,65%) e Tenaris (MI:TENR) -1,18%).
L'azionario dell'area Asia/Pacifico staziona attorno alla parità in un mercato in cui la propensione al rischio è frenata dai timori sull'evoluzione della congiuntura economica. L'Fmi ha infatti rivisto al ribasso le stime della crescita globale nel biennio 2019/2020, sottolineando il rischio di ulteriore destabilizzazione se non si risolveranno le tensioni commerciali. Tokyo ha chiuso la seduta in calo di mezzo punto percentuale con Panasonic che ha perso quasi il 3%, mentre, i rischi al ribasso sulle prospettive di crescita in Cina deprimono Shanghai (-1,2%) e Hong Kong (-1%).
Seduta all'insegna dei ribassi per il petrolio, con le quotazioni che cedono oltre l'1 per cento. Il Wti lascia sul terreno l'1,24% a 53,38 dollari al barile, mentre il Brent segna un -1,3% poco sotto la soglia di 62 dollari.
Oggi i mercati e gli investitori nel mercato Forex guarderanno l'annuncio di numeri di lavoro e i dati sulla crescita delle retribuzioni in Gran Bretagna e l'annuncio ZEW Business Climate Index dall'Eurozona. Questo è in aggiunta all'annuncio di eventuali sviluppi riguardanti la Brexit e la chiusura del governo USA in corso per la quinta settimana consecutiva. Così come i negoziati per risolvere la disputa commerciale USA-Cina.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.