Nelle ultime sessioni si è assistito a un'avversione al rischio importante e sembra che il sentiment negativo possa caratterizzare anche questa prima giornata della nuova settimana. Sentiment che risente evidentemente delle dichiarazioni del Presidente Trump, che ha considerato l'attuale un buon momento per iniziare a parlare di rappresaglie per il ruolo della Cina nella pandemia globale. La prospettiva di rinnovate tensioni commerciali tra le due maggiori superpotenze economiche del mondo non è in realtà lo scenario ideale in un contesto come quello del momento storico che stiamo affrontando.
Dopo un periodo di recente stabilità, lo yuan cinese si è notevolmente indebolito e come sappiamo uno yuan indebolito tende ad andare di pari passo con una riduzione della propensione al rischio. La reazione è evidente, con prese di profitto importanti da parte degli operatori. I prossimi giorni potrebbero essere importanti per capire se siamo arrivati a un punto di svolta: si tornerà al rialzo o partirà un'altra gamba ribassista? Nel frattempo i rendimenti dei titoli di stato sono stati molto regolari nelle ultime sessioni, ma se il rendimento del decennale USA dovesse iniziare inizia a rimanere costantemente al di sotto dello 0,58% potrebbe essere un problema per il Dollaro.
Sul fronte materie prime segnaliamo il recupero del petrolio, giunto col WTI a quota 20$, mentre l'oro dopo aver testato nuovamente 1680 dollari quale supporto si è riportato sopra area 1700$ e sembra voler riportarsi sui massimi di periodo.
Dopo le festività del venerdì, festa del lavoro, le PMI manifatturiere dell'Eurozona hanno evidenziato – nella lettura finale di aprile – l'atteso calo. Soltanto l'Italia ha registrato una flessione leggermente meno marcata del previsto. Nel corso della sessione asiatica gli ordini di fabbrica dovrebbero contrarsi di un enorme -9,5% a marzo (dallo 0,0% a febbraio).
Per ulteriori approfondimenti vi rimando alla video analisi, buona giornata.