Oggi il dollaro statunitense ha ceduto qualche posizione dopo il rally della vigilia, che ha visto la divisa Usa rimbalzare dopo aver accusato la scorsa settimana la peggior perdita degli ultimi tre mesi. L'indice del dollaro, che ne misura la forza contro un paniere di sei principali valute, cede lo 0,2% a 97,009 dopo il +0,75% di ieri. A tenere banco sul mercato valutario è la sterlina, in lieve e parziale recupero sul dollaro dopo essere scivolata ai minimi di 20 mesi. Pesa il rinvio, da parte della premier Theresa May, del voto chiave del parlamento britannico sull'accordo per la Brexit. Il mercato ragiona sul rischio di un'uscita caotica dall'Unione europea.
Le principali Borse europee oggi si muovono in territorio positivo; Parigi segna +0,72%, Francoforte +0,8%, Londra +0,64%. A Milano il Ftse Mib segna +0,27% a 18.459 punti, mentre l'All Share registra un progresso dello 0,26% a 20.290. Sul fronte obbligazionario, il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, dopo la chiusura a 286 punti base di ieri e rendimento al 3,1%, apre a 300 punti basi e ripiega a 288 dopo con un rendimento del 3,14%.
Indicazioni migliori del previsto sono arrivate poco fa in Germania dall'indice Zew che nel mese di dicembre si è attestato a -17,5 punti, in recupero rispetto alla lettura precedente fermatasi a -24,1 punti. La rilevazione odierna è stata superiore alle aspettative del mercato che aveva messo in conto un recupero meno marcato a -20 punti. L'indicatore relativo alle condizioni correnti si è attestato a 45,3 punti, rispetto ai 58,2 punti di novembre, mentre quello riferito alle aspettative future è passato da -22 a -21 punti.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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