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“Buona Inflazione” e strong buy azionario

Pubblicato 04.03.2021, 12:44
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Sui testi universitari di finanza si legge che un po’ di inflazione fa bene. Come mai? Semplicemente perché, a causa della perdita di potere di acquisto della moneta nel tempo, un lento e limitato aumento dei prezzi verrebbe scaricato dalle imprese sul consumatore finale alzando leggermente i prezzi di vendita di beni e servizi finali. Questo meccanismo, a parità di consumi e redditi delle imprese e dei cittadini, porta anche crescita.

L’aumento dei prezzi ha poi anche un effetto benefico sui debiti pubblici: la tassa da inflazione. Attenzione però: l’attuale alto debito (pubblico e privato) corre un pericolo di alta duration, se i tassi dovessero salire velocemente e con intensità allora i debiti perderebbero valore (vedi i btp già emessi sul mercato) creando un pericoloso effetto domino di vendita degli istituzionali di titoli del debito con giudizio di rating non più affidabile. Una lenta e costante crescita dell’”inflazione buona” potrebbe invece aiutare l’economia reale e fare bene ai debiti pubblici nonché ai bilanci delle banche centrali. Così come esistono “debiti buoni (produttivi)” e “debiti cattivi (improduttivi)” allora esiste “inflazione buona (crescita lenta e sotto controllo)” e “inflazione cattiva (veloce, improvvisa, spesso accompagnata da svalutazione della moneta)”.

Attualmente il messaggio del mercato è: la volatilità è bassa (vix) ma il rischio down side molto alto (skew) ma stabile fino a quando i tassi di inflazione sono sotto controllo. Se il rapporto Vix/Yield 10 years dovesse scendere sotto il livello di 10, storicamente tranquillo, allora la Borsa potrà salire parecchio, attenzione però allo skew: se arrivasse il cigno nero farebbe malissimo, come non mai, per colpa delle politiche espansive di questi anni delle banche centrali.       Mercato azionario ad alto potenziale di crescita ma con aumento rischio cigno nero

Ultimi commenti

un po, ma non tanta da far rialzare i tassi dalle banche centrali perché al momento sarebbe la fine
Eccellente articolo che con parole “semplici” ma non per questo meno significanti esprime concetti basilari.Seguo con attenzione lo Skew index che quantifica la propensione alla protezione con Put OTM dei grandi investitori per limitare i danni di un eventuale“black swan”. Ma la discesa di questi giorni potrebbe anche testimoniare il grande processo rotazionale di progressivo abbandono del settore tech per il settore value anche come conseguenza dell’assurdo P/E del Tech (da notare l’assoluta dissonanza tra Russell/Nasdaq)Complimenti Guido
Complimenti a Lei che segue lo Skew index, non è da tutti
lo trovi su Investing (SKEWX) ma è estremamente volatile.Per capirci qcosa vale la pena “ammorbidirlo”...Io lo faccio con 2 medie mobili semplici 20 / 50 così da avere una idea dell’andamento del Sentiment degli investitori istituzionali
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