Non è stata una sorpresa. Stamattina la BNS non ha ritoccato la sua politica monetaria. I tassi rimarranno negativi, al -0,75%, e la fascia obiettivo per il Libor a 3 mesi rimane invariata, compresa fra il -1,25% e il -0,25%.
In estate il franco svizzero si è indebolito contro la moneta unica. Per il momento, però, il CHF rimane nettamente sopravvalutato, sebbene i livelli attuali siano i più bassi degli ultimi due anni.
Nel suo comunicato stampa, la banca centrale ha dichiarato che continuerà a intervenire sul mercato forex.
Per di più ora i mercati hanno forti aspettative sulla BCE per quanto riguarda il futuro della politica monetaria.
C’è sicuramente molto spazio per ulteriori rischi al ribasso per l’EUR/CHF nel breve termine.
Infatti, l’infinita questione greca presto tornerà d’attualità e il referendum catalano sta pesando sulla coesione europea.
Crediamo pertanto che questi livelli dell’EUR/CHF siano temporanei e che riflettano pienamente l’attuale debolezza dell’Eurozona.
Per quanto concerne l’economia svizzera, essa continua a essere molto resiliente, malgrado il CHF.
Di recente la crescita ha deluso le previsioni per il T2.
L’inflazione annua si è attestata allo 0,5% ad agosto e la BNS ha rivisto al rialzo le previsioni.
Il tasso di disoccupazione rimane stabile e la BNS è ottimista, ha infatti dichiarato che “la situazione del mercato occupazionale è in graduale miglioramento”.