Domani mattina la banca centrale australiana (Reserve Bank of Australia, RBA) lascerà invariato il tasso all’1,5%, anche se l’AUD è in trend rialzista da metà maggio.
L’aussie scambia quasi a $0,80, vale la pena sottolineare che la divisa australiana quest’anno ha guadagnato più dell’11%.
Sulla base dei fondamentali, riteniamo probabile che l’AUD superi quota $0,80.
Soprattutto il biglietto verde continua a indebolirsi (incapacità di Trump di attuare le sue promesse e Fed orientata di nuovo alla pazienza).
La crescita cinese (principale partner commerciale dell’Australia) è migliorata e ha fatto registrare il terzo mese positivo di fila.
Qualche settimana fa, la RBA ha osservato che “un rafforzamento del tasso di cambio” renderebbe sicuramente difficoltosa la missione della banca centrale, dal momento che l’Australia dipende soprattutto dalle esportazioni (minerale di ferro).
L’obiettivo per il PIL australiano pari al 2,25% per giugno 2019 sembra in ogni caso di difficile raggiungimento.
Attualmente il PIL è pari all’1,7% e il continuo aumento del dollaro australiano costringerà probabilmente la RBA a tagliare le sue previsioni.
Non crediamo che il rafforzamento dell’AUD sia sostenibile nel medio termine, anche se comporta prezzi delle materie prime più alti, ma le esportazioni e altri settori dell’economia australiana potrebbero soffrirne.
Ora è più probabile una flessione.