Gli indici azionari si mettono alle spalle un’altra settimana complessivamente positiva, dove registriamo nuovi massimi storici per i mercati americani e per l’indice MSCI world.
Nuovo record anche per la borsa inglese, rinfrancata dall’emendamento della camera dei Lord che concede ai cittadini UE il diritto incondizionato di rimanere in UK anche dopo il distacco dall’Unione.
Molto bene anche gli indici europei, i più brillanti in settimana.
Hanno aiutato gli ultimi sondaggi sulla Francia, dove sembra molto probabile un ballottaggio Le Pen /Macron, con il secondo al momento dato per favorito nel ballottaggio.
In attesa di capire chi sarà il definitivo candidato repubblicano tra Fillon e Juppè. Una aspettativa che potrebbe favorire un periodo di maggiore forza relativa (che non implica ovviamente assenza di possibili ribassi) per il vecchio continente, in una fase si rialzista ma attardata rispetto agli USA e molti emergenti.
Proprio gli emergenti mostrano segnali di perdita di forza nel breve (-1,3% in settimana).
Le dichiarazioni in settimana di molti esponenti FED hanno fatto impennare all’80% le probabilità di un ritocco ai tassi USA nella riunione del 14 marzo. Una possibilità nel breve non favorevole per paesi che hanno ampie porzioni di debito pubblico denominato in USD.
Quindi poco favorite da un eventuale, ulteriore rafforzamento del dollaro.
Si rimane quindi su un piano di cauta euforia, senza quelle variazioni da bolla che abbiamo visto in altri contesti.
Possibile una settimana entrante senza grandi variazioni, ma l’impressione è che i mercati debbano tirare il fiato nel breve, e l’appuntamento con la FED potrebbe essere l’evento catalizzante.
Ma per il momento è solo una impressione, i grafici non lo dicono.
Variazioni settimanali
Il grafico della settimana – Cac 40
Oltre alle mosse FED, nel bene e nel male avremo la Francia sotto i riflettori nei prossimi due mesi.
Ricordo il primo turno delle presidenziali che si terrà il 23 aprile, con probabile ballottaggio il 7 maggio.
Il grafico del principale indice francese, il CAC 40, spiega bene la situazione media europea, a metà strada tra la forza dell’indice tedesco e le indecisioni di quello italiano. Sotto il grafico a candele mensili, per vedere meglio la situazione di lungo periodo.
Prezzi che sono ora in prossimità di una fondamentale resistenza dinamica e statica, area 5070. Livello dove passa la trendline ribassista di lungo periodo, ed un evidente barriera formatasi con i massimi relativi del 2015.
Questo è un livello che sarà guardato con molta attenzione dai grandi gestori, il cui superamento potrebbe iniettare nuova forza all’indice, con prospettive molto interessanti.
Segnalo l’incrocio rialzista sull’MACD, con RSI ben lontano da soglie critiche.
Insomma un indice promettente, con l’aleatorietà delle imminenti elezioni.
E sui risultati delle elezioni francesi c’è poco da fare previsioni, sia sull’esito che sulla reazione a posteriori dei mercati. Brexit e Trump sono ancora molto freschi nella memoria degli investitori.
ETF cac 40 borsa italiana
Vi sono due ETF Cac40 disponibili, con costi e performance molto simili. Segnalo quindi quello con le più alte masse di gestione:
- Amundi ETF CAC 40 | Cod C40 | Isin: FR0007080973
Riccardo Zarfati
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