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Cedola incondizionata dello 0,84% mensile e protezione fino al -50%

Pubblicato 24.09.2024, 06:36
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Il certificato di Vontobel con ISIN DE000VC3KZH5 su STM, Stellantis (BIT:STLAM), Unicredit (BIT:CRDI) e BPM prevede l’erogazione di una cedola mensile incondizionata dello 0,84% per un flusso cedolare annuo del 10,08%, a prescindere dall’andamento dei titoli sottostanti, mentre la protezione sui ribassi per il rimborso al valore nominale alla scadenza è prevista fino al -50%.

Con i mercati vicini ai loro massimi storici o di periodo, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permette di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.

Emesso il 9 settembre, il certificato è acquistabile sotto la pari a 99,00€. Il worst of del basket è STM, in ritardo dal prezzo di strike del 4,37%. Sotto strike anche Stellantis a -3,38% mentre sono sopra al loro valore iniziale i due titoli bancari.

In questo caso, trattandosi di un fixed cash collect, l’erogazione cedolare avviene a prescindere dall’andamento dei titoli sottostanti e non è prevista una barriera di osservazione. Ogni ricorrenza mensile infatti il certificato stacca la cedola fissa, mentre la barriera è prevista solamente per il rimborso nominale alla scadenza. Data questa peculiarità non è necessario nemmeno l’effetto memoria, dato che le cedole vengono per l’appunto sempre erogate.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
La volatilità che ha colpito i mercati ad inizio agosto e inizio settembre, è stata prontamente riassorbita dai mercati e dal FTSE MIB in particolare, con l’indice italiano a ridosso dei suoi massimi storici. All’interno del listino però vi sono situazioni diametralmente opposte, come in questo basket. Se i titoli bancari continuano a performare molto bene, il settore industriale fa più fatica, con alcune discese eclatanti, come quella di Stellantis ed STM. Il fattore positivo in questo caso è che gli strike per i due titoli sono stati presi vicino ai minimi di periodo e di conseguenza le barriere di protezione a scadenza sono davvero molto profonde se confrontate con i valori che i titoli avevano qualche mese fa.

STMicroelectronics (EPA:STMPA) (PA)
L’ultima trimestrale pubblicata a fine luglio ha innescato una fortissima correzione sul titolo che l’ha portato a scambiare sui prezzi di fine 2020 e in ribasso di oltre il 50% dai massimi, visto che poco più di un anno fa, a luglio 2023 superava i 50€. Su questi livelli STM presenta uno dei multipli più bassi dell’intero settore globale dei semiconduttori, motivo per cui diventa interessante per l’ingresso sul titolo ma soprattutto molto protettivo in ottica certificates. Il prezzo di strike si trova a 25,974€, leggermente sopra ai prezzi attuali, mentre il livello barriera è posto a 12,987€, valori che il titolo non vede dal 2019.

Andamento grafico STM; fonte Investing.com

STELLANTIS
Per quanto riguarda Stellantis l’analisi non guarda all’ultima trimestrale ma alle ultime due. Il ridimensionamento dell’utile e il crollo delle vendite ha portato giù anche il prezzo dell’azione, ma dopo le recenti revisioni di BMW, Mercedes e Volkswagen (ETR:VOWG) il CEO Tavares ha annunciato che non sarà necessario rivedere le stime per Stellantis in quanto già incorporate nelle precedenti trimestrali. Il lancio di diversi nuovi modelli nel secondo semestre dovrebbe ridare slancio alla quotazione ma anche guardando al caso estremo la barriera di protezione si trova a 7,051€, prezzi che il titolo nel recente passato ha visto solo nei giorni più bui del 2020 e che rispetto ai massimi di inizio 2024 significherebbe un ribasso del 75%. Il livello di strike a 14,102€ si trova leggermente al di sopra del prezzo attuale.

Andamento grafico Stellantis; fonte Investing.com

UNICREDIT
Passando al settore bancario invece continuiamo a vedere titoli molto tonici, che hanno leggermente corretto dai massimi ma che rimangono impostati al rialzo. Unicredit continua a macinare trimestrali record e infatti nonostante la forte crescita i target price sono posti ben più in alto. L’operazioni di acquisizione di Commerzbank (ETR:CBKG) poi potrebbe dar vita al più grande gruppo bancario d’Europa, rafforzando ulteriormente la posizione della banca italiana, mentre i tagli dei tassi messi in campo dalla BCE non sembrano spaventare gli investitori su future riduzioni dei margini. In questo caso il prezzo di strike a 36,275€ si trova al di sotto del prezzo attuale, mentre il livello barriera è posto a 18,1375€.

Andamento grafico Unicredit; fonte Investing.com

BANCO BPM (BIT:BAMI)
Discorso simile anche per Banco BPM, con una quotazione attuale di circa il 12% sotto ai massimi di luglio ma con l’ad Castagna che ha recentemente confermato di voler proseguire stand alone, senza quindi alcuna ipotesi all’orizzonte di partecipare al cosiddetto risiko bancario. Anche per l’istituto meneghino, i target price si trovano più in alto rispetto ai prezzi attuali ed in concomitanza con i recenti massimi. Il prezzo di strike si trova a 5,895€, molto vicino alla quotazione attuale, mentre il livello barriera si trova a 2,9475€, vicino ai prezzi dai quali è partito il rally degli ultimi due anni.

Andamento grafico Banco BPM; fonte Investing.com

PROTEZIONE E RENDIMENTO
Tutti e quattro i sottostanti presentano livelli barriera e quindi di protezione molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale è garantito dall’emittente. In questo caso trattandosi di un fixed cash collect le cedole vengono erogate per qualsiasi valore dei sottostanti, anche in caso di forti discese. A prescindere quindi dall’andamento dei titoli il certificato prevedere una cedola mensile dello 0,84% per un flusso cedolare annuo del 10,08%. La protezione sul capitale nominale viene osservata solo alla scadenza e si avrà se nessuno dei quattro titoli avrà perso oltre il 50% al momento della scadenza del certificato.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 6 settembre 2027, con una durata di tre anni, ma già da dicembre 2024 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 6 dicembre, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile dello 0,84%. Dato l’acquisto ad oggi sotto la pari, in caso di richiamo alla prima osservazione di dicembre si avrebbe il rimborso a 100€ più l’erogazione di 3 cedole mensili dello 0,84% (la prima già il 6 ottobre), per un rendimento di oltre il 3,5% in poco più di due mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che rimane al 100% per le prime sei osservazioni, salvo poi scendere del 5% ogni sei mesi fino ad un minimo dell’75% nell’ultimo semestre di vita del prodotto.

SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a settembre 2027 si avranno due scenari:
- il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 50% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 36 cedole mensili dello 0,84% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 30,24%, maggiorato del 1% dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il rimborso al valore nominale. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
- rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Unicredit dovesse scendere del 54% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 46€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le 36 cedole incassate nel corso della vita del prodotto, con un rimborso totale quindi di oltre 76€, limitando la perdita al 24% a fronte di un -54% del sottostante. Essendo la cedola fissa, e non dipendente da una barriera, anche in caso di violazione avremmo incassato il 30,24% nel corso dei tre anni, il che andrebbe a ridurre l’impatto negativo di un eventuale mancato rimborso al nominale.

RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il DE000VC3KZH5 abbia tre caratteristiche molto interessanti:
- composizione del basket: ha due titoli, STM e Stellantis, che hanno perso molto, oltre il -50% dai loro massimi e con valutazioni ora ampiamente deprezzate rispetto al loro fair value o ai target price degli analisti. Dall’altra parte invece i due bancari, Unicredit e Banco BPM, anch’esse sotto i massimi di periodo ma ancora impostate al rialzo. Investire in un certificato, anziché nei sottostanti, permette quindi di ottenere rendimento anche in caso di lateralità o di ribasso dei titoli;
- barriera di protezione: è molto profonda, posta al -50% rispetto ai prezzi iniziali e quindi protegge a scadenza il capitale nominale anche in caso di ribasso importante dei sottostanti, fino appunto al dimezzamento del loro valore rispetto ai prezzi attuali;
- cedola incondizionata: il rendimento è dato dalla cedola fissa, che ci permette di incassare in modo certo, anche in caso di discesa importante dei titoli, lo 0,84% mensile (pari al 10,08% annuo). Questo fa si che il flusso cedolare continui ad arrivare anche in momenti fortemente negativi di mercato e dall’altra parte fa da cuscinetto nella peggiore delle ipotesi a scadenza, essendo certi di incassare almeno il 30,24% di flusso cedolare.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Moody’s), sinonimo di solidità dell'emittente. Il basket è composto da tre delle principali aziende mondiali dell’automotive, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.

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