Il certificato di Barclays PLC con ISIN XS3025644694 su Banco Bpm SpA, Intesa Sanpaolo SpA, UniCredit SpA e Banca Monte dei Paschi di Siena SpA prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,25% per un flusso cedolare annuo del 15,00%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda oltre il 40% dai valori attuali, condizione valida anche per il rimborso al valore nominale alla scadenza.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Il FTSE MIB ha registrato performance notevoli nell’ultimo mese, superando la soglia psicologica dei 40.000 punti e stabilendo nuovi massimi relativi dopo aver completamente recuperato la correzione post Liberation Day. La spinta propulsiva è stata generata principalmente dal comparto bancario, sostenuto da report trimestrali che hanno evidenziato risultati significativamente positivi, con particolare riferimento non solo ai ricavi consolidati ma soprattutto agli indicatori di redditività netta e agli utili.
Emesso il 16 maggio 2025, il certificato è acquistabile sulla pari a 100€, con Banca Monte dei Paschi di Siena SpA worst of del basket a -7%, Banco Bpm SpA a -3%, Intesa Sanpaolo SpA a -2% e UniCredit SpA sopra strike.
L’istituto ha registrato nel Q1 2025 un utile netto di €511 milioni (+38% anno su anno), superando le previsioni di mercato grazie all’apporto positivo di commissioni e trading. Il management ha rivisto al rialzo il target di utile 2025 a €1,95 miliardi, evidenziando l’efficacia della strategia implementata. Contemporaneamente, l’istituto fronteggia un’OPS non sollecitata da parte di UniCredit SpA. Come risposta strategica, la banca ha perfezionato l’acquisizione del 90% di Anima Holding SpA, rafforzando così il segmento del wealth management e la componente commissionale dei ricavi. Il prezzo di strike è posto a 10,225€, il livello barriera a 6,135€.
Ottimo trimestre anche per Intesa, con un risultato economico netto di €2,6 miliardi. Il titolo ha evidenziato un apprezzamento del 20% da inizio anno, toccando un massimo a 52 settimane di €4,999, pur registrando una correzione del 2,8% post pubblicazione della trimestrale, a seguito di ricavi moderatamente inferiori alle stime di mercato. L’AD Messina ha ribadito il disinteresse dell’istituto verso il consolidamento settoriale in corso, il cosiddetto risiko bancario, privilegiando una strategia di sviluppo endogeno focalizzata su innovazione tecnologica e potenziamento della divisione asset management. Il prezzo di strike si trova a 4,9765€, il livello barriera invece a 2,9859€.
UniCredit ha riportato un risultato economico netto di €2,8 miliardi, eccedendo il consensus degli analisti e inducendo il management a rivedere al rialzo le proiezioni di utile annuo a €9,3 miliardi. La performance del titolo ha registrato un apprezzamento del 45% year-to-date, raggiungendo quotazioni di massimo relativo pluriennale e superando Intesa Sanpaolo per capitalizzazione. L’operazione straordinaria su Banco BPM da €14 miliardi è attualmente in fase di stallo a causa delle condizioni regolatorie imposte dall’esecutivo italiano, inclusi il disinvestimento delle attività in Russia e specifici impegni sui titoli governativi domestici. Il prezzo di strike è posto a 56,48€, il livello barriera si trova a 33,888€.
Banca Monte dei Paschi di Siena SpA
Il titolo ha stabilito un nuovo massimo relativo a €8,42 il 14 maggio, registrando una performance di oltre il 60% nell’ultimo anno. Nel Q1 2025, l’istituto ha riportato un utile netto di €413 milioni, superiore al consensus di mercato fissato a €341 milioni, sostenuto dall’incremento del 21% della componente commissionale derivante da wealth management e advisory. BMPS si posiziona attualmente come protagonista del consolidamento settoriale domestico, avendo promosso un’OPA su Mediobanca del valore complessivo di €13,3 miliardi. Il prezzo di strike si trova a 8,075€, il livello barriera a 4,845€.
PROTEZIONE E RENDIMENTO
La barriera di protezione a scadenza in questo caso è posta al -40%, dai valori attuali e su valori quindi molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale è garantito dall’emittente. L’osservazione per il rimborso al valore nominale avviene solamente alla scadenza e non dipende dall’andamento dei titoli nel corso della vita del certificato.
La barriera cedola, ovvero il livello che garantisce l’erogazione del flusso cedolare è anch’essa posta al -40% dai prezzi di strike. Se ad ogni osservazione mensile, i quattro sottostanti saranno sopra a tali livelli, il certificato pagherà una cedola mensile del 1,25% con un flusso cedolare annuo del 15,00%.
Le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto della barriera alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.
Nel contesto attuale di forte incertezza, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permette di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.
DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il XX novembre 2027, con una durata di due anni e mezzo, ma già da novembre 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del XX novembre, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile del 1,25%. Considerando quindi le 6 cedole del 1,25% in caso di richiamo alla prima osservazione il rendimento potenziale è del 7,5% in sei mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che decresce del 1% ogni mese.
SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a novembre 2027 si avranno due scenari:
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il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 30 cedole mensili del 1,25% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 30%. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
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rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei tre titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Intesa dovesse scendere del 43% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 57€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.
RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il XS3025644694 abbia tre caratteristiche molto interessanti:
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composizione del basket: quattro dei principali istituti bancari del nostro paese, con un andamento che vede un trend fortemente rialzista e che non è affatto stato scalfito dai tagli dei tassi da parte della BCA. Viceversa, di trimestre in trimestre hanno pubblicato trimestrali sempre su valori record.
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rendimento: flusso cedolare mensile importante e pari al 1,25% con un flusso cedolare annuo del 15%;
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barriera di protezione: sebbene in valore assoluto non sia così lontana, data la forte performance dei titoli nell’ultimo anno, è importante considerare anche la forza relativa che il settore ha in questo momento e di conseguenza le barriere al -40% posso ritenersi sufficientemente protettive.
Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Barclays che presenta un rating A (Standard & Poor’s). Il basket è composto da quattro delle principali banche del FTSE MIB, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.
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