Il certificato di Vontobel Holding con ISIN DE000VG44KY5 su Intesa Sanpaolo SpA, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA, Deutsche Bank AG e Banca Monte dei Paschi di Siena SpA prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,25% per un flusso cedolare annuo del 15%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda oltre il 40% dai valori attuali, condizione valida anche per il rimborso al valore nominale alla scadenza.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Dopo l’annuncio di Donald Trump sull’imposizione dei dazi alle importazioni, che si sono rivelati ben più alti di quanto il mercato si attendeva, si è scatenato un vero e proprio selloff generalizzato sui listini. Discese più marcate a Wall Street, con S&P500 che ha registrato la peggior giornata dal 2020 a -4,84% e Nasdaq a -5,41%. In Europa dopo una prima forte discesa su titoli automotive e lusso, l’attenzione si è spostata sul crollo delle banche, sui timori che la BCE possa essere costretta a tagliare più velocemente i tassi per combattere il rallentamento economico. Preoccupazione anche per il rischio di deterioramento del credito, con i principali istituti europei, ma anche americani, che nella giornata di venerdì sono arrivare anche a perdere oltre il 10%.
Emesso il 20 febbraio, il certificato è acquistabile sotto la pari a 934€, con Intesa SanPaolo worst of del basket a -9% da strike, BBVA a -6%, Deutsche Bank a -2% mentre MPS è ancora sopra al prezzo di strike. Il certificato scade a febbraio 2027 con una durata di 2 anni.
La correzione degli ultimi giorni ha riportato il prezzo indietro ai valori di gennaio e intorno ai 4€ è presente un forte supporto dinamico che potrebbe sostenere la quotazione. I fondamentali di Intesa non cambiano, e ora target price e fair value sono ancora più lontani. Per gli analisti infatti il target medio per il titolo è oltre i 5€, grazie alla solidità patrimoniale e alla forte redditività che restituisce agli azionisti. E’ una delle poche banche italiane che la momento non è rimasta coinvolta in nessun tentativo di operazione straordinaria. Il prezzo di strike si trova a 4,539€, circa il 10% sotto ai massimi di fine marzo, mentre il livello barriera è posto a 2,7234€, sui prezzi di fine 2023.
Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA
Grafico speculare anche per BBVA, che vede oggi un trend di prezzo opposto a quello di ricavi e utili, in crescita anche nell’ultima trimestrale. Negli ultimi tre anni ha incrementato di oltre il 50% i ricavi e più che raddoppiato l’utile operativo, a testimonianza della salute finanziaria dell’istituto di Bilbao. Anche il fair value è notevolmente superiore rispetto alla quotazione attuale, di circa il 25%. Il prezzo di strike si trova a 12,238€ mentre il livello barriera è posto a 7,428€.
Leggermente differente la situazione patrimoniale di DB. Se da un lato sono infatti cresciti in modo costante i ricavi, dall’altra sono crollati gli utili, anche se il decorso azionario del titolo ha seguito logiche di mercato più che di bilancio, proseguendo la corsa al rialzo fino a fine marzo prima della forte correzione post dazi. Anche per DB i target price rimangono abbondantemente più in alto, con il prezzo di strike a 19,59€, leggermente sopra al prezzo attuale, e il livello barriera a 11,754€ sui prezzi di inizio 2024.
Banca Monte dei Paschi di Siena SpA
E’ l’unico tra i quattro titoli che aveva già corretto prima della scorsa settimana. Nel mese di gennaio infatti, in seguito al tentativo di acquisizione di Mediobanca, il titolo era sceso di quasi il 10% salvo poi recuperare e segnare nuovi massimi una volta declinata l’offerta da parte di Piazzetta Cuccia. Con lo storno attuale il titolo rimane leggermente sopra al prezzo di strike che si trova a 6,328€ sui prezzi della correzione di gennaio, mentre il livello barriera è sotto ad importanti livelli di supporto a 3,797€.
PROTEZIONE E RENDIMENTO
La barriera di protezione a scadenza in questo caso è posta al -40% dai valori attuali. Il fatto che i titoli siano vicini a strike dopo lo storno degli ultimi giorni è un fattore positivo per il prodotto, lasciando quasi inalterato il buffer di protezione, su valori quindi molto profondi. Questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale è garantito dall’emittente.
La barriera cedola, ovvero il livello che garantisce l’erogazione del flusso cedolare è anch’essa posta al -40% dai prezzi di strike. Se ad ogni osservazione mensile, i quattro sottostanti saranno sopra a tali livelli, il certificato paga una cedola mensile del 1,25% con un flusso cedolare annuo del 15%.
Le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto della barriera alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.
La protezione sul capitale nominale viene osservata solo alla scadenza e si avrà se nessuno dei quattro titoli avrà perso oltre il 40% al momento della scadenza del certificato.
In questo contesto di forte volatilità, investire in certificati anzichè nei titoli sottostanti ci permette di ottenere una remunerazione anche in caso di mercato laterale o ribassista, sempre nei limiti della barriera di protezione.
DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 22 febbraio 2027, con una durata di due anni, ma già da maggio 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 26 maggio, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 1.000€ e pagando la cedola mensile del 1,25%. Dato l’acquisto ad oggi abbondantemente sotto la pari, il rendimento in caso di richiamo alla prima osservazione sarebbe di quasi il 10% in un mese e mezzo, grazie alle due cedole del 1,25% più il 6,6% di differenza tra prezzo di acquisto e di rimborso e considerando l’acquisto a 934€.
Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che rimane costante al 100% fino alla penultima osservazione.
SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a febbraio 2027 si avranno due scenari:
il rimborso al nominale di 1.000€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 23 cedole mensili (una è già stata erogata) del 1,25% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 28,75%, cui aggiungere il 6,6% dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Intesa SanPaolo dovesse scendere del 43% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 570€ su un nominale di 1.000€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.
RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il DE000VG44KY5 abbia tre caratteristiche molto interessanti:
- Corposa cedola mensile: a condizione che nessuno dei titoli perda oltre il 40% dai valori attuali, il certificato eroga una cedola mensile del 1,25% per un flusso cedolare annuo del 15%;
- Possibile autocall: con Intesa worst of del basket a -6%, in caso di rimbalzo del mercato il certificato potrebbe essere richiamato anticipatamente al valore nominale, se tutti i titoli si riportano sopra al valore iniziale. Acquistando ampiamente sotto pari, in caso di richiamo anticipato alla prima osservazione è possibile ottenere quasi il 7% in un mese e mezzo;
- Barriera di protezione: in questo caso la protezione sul rimborso a scadenza è pari al -40% dai valori attuali; considerando che tutti i titoli hanno già ampiamente stornato dai loro massimi potrebbe essere un livello sufficientemente conservativo. Inoltre, il worst of del basket al momento è Intesa, il titolo più solido del basket.
Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontobel che presenta un rating A2 (Standard & Poor’s). Il basket è composto da quattro delle principali banche europee, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.
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