Il certificato di Marex con ISIN IT0006768862 su Stellantis NV, Banco Bpm SpA, STMicroelectronics NV e UniCredit SpA prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,70% per un flusso cedolare annuo del 20,40%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda oltre il 40% dai valori attuali, condizione valida anche per il rimborso al valore nominale alla scadenza.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Anche il FTSE MIB, come la maggior parte degli indici azionari globali ha messo a segno un recupero a V rispetto ai minimi post dazi di inizio aprile. Dopo aver perso quasi il 20% in pochi giorni, ad un mese di distanza il listino si è portato a pochi punti percentuali dai massimi di periodo, grazie al dietrofront di Trump e alla buona stagione delle trimestrali che sta mostrando aziende in salute e utili robusti.
Emesso il 30 aprile, il certificato è acquistabile sulla pari a 1.000€ fino a martedì 6 maggio, dopodiché sarà fissato lo strike iniziale dei quattro titoli e il prezzo del certificato inizierà a muoversi in base all’andamento dei sottostanti. Non sono quindi attualmente fissati nemmeno i livelli barriera, in quanto saranno calcolati al -40% rispetto ai prezzi che i quattro titoli avranno alla chiusura del 6 maggio.
Nonostante una trimestrale negativa pubblicata settimana scorsa, il titolo ha proseguito al rialzo il sua andamento. La guidance per il 2025 è stata sospesa, a causa dell’incertezza relativa all’applicazione dei dazi sul settore automotive ma negli ultimi giorni Trump sembra avere decisamente ammorbidito la sua visione anche su questo settore. Dai minimi del 22 aprile il titolo è rimbalzato di oltre il 15%, ma i target price degli analisti lo vedono ampiamente sopra ai 10€. Considerando la valutazione attuale, la barriera di protezione dovrebbe essere in area 5€, un valore che dovrebbe essere sufficientemente protettivo se consideriamo che tutti i fattori negativi sono al momento già nel prezzo.
Continua il buon momento di forma del settore bancario italiano, grazie anche al fermento in tema di M&A. Dopo aver concluso la sua offerta su Anima Holding SpA, Banco Bpm SpA è in attesa del pronunciamento dell’antitrust UE sull’offerta fatta da UniCredit SpA. Il titolo al momento è tornato vicino ai massimi di periodo, segnale che al mercato un eventuale successo dell’offerta di Gae Aulenti non dispiacerebbe. La trimestrale che uscirà nei prossimi giorni dovrebbe confermare l’ennesimo record in termini in ricavi e utili. La barriera di protezione sarà posta poco al di sotto dei 6€.
Anche per STM (EPA:STMPA) valgono alcune considerazioni fatte per Stellantis NV. Dopo un anno e mezzo di forte discesa, aggravata ulteriormente ad inizio aprile con un nuovo minimo di periodo, la distensione sul fronte commerciale ha fatto rimbalzare il titolo di quasi il 30%, riportandolo in area 20€, ma anche in questo caso ben al di sotto dei target price medi. Su questi valori presenta uno dei multipli più bassi per l’intero settore dei semiconduttori e questo potrebbe essere un altro fattore a sostegno del titolo. La barriera di protezione sarà in area 12€.
Sotto la guida Orcel è stata la prima banca italiana a dare il via al risiko bancario, prima con l’interesse dimostrato verso Commerzabank e poi per l’offerta lanciata su Banco Bpm SpA. Nel frattempo ha continuato a macinare numeri impressionanti, battendo quasi sempre le stime per l’utile e confermando la sua posizione di leadership sul mercato italiano. La barriera di protezione sarà posta poco sopra ai 30€.
PROTEZIONE E RENDIMENTO
La barriera di protezione in questo caso è posta al -40% dai valori attuali e su valori quindi molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale e il flusso cedolare sono garantiti dall’emittente. Fino a che nessuno dei sottostanti scende sotto a tali livelli, infatti, il certificato paga una cedola mensile del 1,70% con un flusso cedolare annuo del 20,40%. Come già anticipato le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto del -40% alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate.
La protezione sul capitale nominale viene osservata solo alla scadenza e si avrà se nessuno dei quattro titoli avrà perso oltre il 40% al momento della scadenza del certificato.
Data la forte volatilità e l’incertezza del periodo, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permette di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.
DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 6 maggio 2027, con una durata di due anni, ma già da novembre 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 6 novembre, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 1.000€ e pagando la cedola mensile del 1,70%. Dato l’acquisto ad oggi sulla pari, in caso di richiamo alla prima osservazione di novembre si avrebbe il rimborso a 1.000€ più l’erogazione di 6 cedole mensili del 1,70%, per un rendimento del 10,20% in sei mesi. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che decresce del 1% ogni mese fino ad un minimo del 83% nella penultima osservazione prima della scadenza.
SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, a maggio 2027 si avranno due scenari:
- il rimborso al nominale di 1.000€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 24 cedole mensili del 1,70% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 40,80%. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
- rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio STMicroelectronics NV dovesse scendere del 44% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 560€ su un nominale di 1.000€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto.
RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il IT0006768862 abbia due caratteristiche molto interessanti:
- Corposa cedola mensile: a condizione che nessuno dei titoli perda oltre il 40% dai valori attuali, il certificato eroga una cedola mensile del 1,70% per un flusso cedolare annuo del 20,40%;
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Barriera di protezione: se da un lato abbiamo i due bancari in forte trend rialzista e sui massimi di periodo, dall’altra STMicroelectronics NV e Stellantis NV sembrano aver invertito la forte tendenza ribassista che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo, con un rialzo rispettivamente del 30 e del 15% dai minimi. Per questo la barriera al -40% dai prezzi attuali sembra sufficientemente protettiva su questo basket.
Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Marex Financial che presenta un rating BBB (Fitch). Il basket è composto da quattro delle principali aziende del FTSE MIB, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.
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