Nella notte la Cina, che dopo gli Usa rappresenta la seconda economia mondiale, ha pubblicato i dati relativi all'inflazione: i risultati sono stati migliori delle attese, con la crescita dei prezzi su base annua che ha registrato un progresso del 2,5%, maggiore del 2,4% stimato dagli economisti.
Anche l’indice dei prezzi alla produzione è stato migliore del 6,6% atteso, con una progressione del 6,9%.
I dati cinesi, come è normale che accada per un’economia cosi grande, hanno avuto un effetti diretti su diversi mercati: su quello valutario il maggiore beneficiario è stato il Dollaro Australiano (AUD) che ha fatto registrare una nottata di costante apprezzamento (La Cina è infatti il primo e più importante partner commerciale australiano, soprattutto dopo che nel 2015 i due paesi hanno stretto un nuovo accordo commerciale (ChAFTA) per favorire gli scambi e le transazioni).
La dipendenza australiana dalla Cina è cosi forte che i dati macro cinesi nel calendario economico, dal punto di vista del FX trading, vanno interpretati esattamente come se fossero dati australiani, in quanto l’effetto su AUD è sempre diretto e immediato, e quanto accaduto oggi ne è la conferma.
Questa mattina è stato inoltre pubblicato il dato relativo alla crescita tedesca che ha registrato una progressione dello 0,4%, inferiore rispetto al 0,5% che ci si aspettava. Anche l’inflazione in Germania ha deluso le aspettative: su base mensile ha fatto registrare uno -0.6%. Sempre rimanendo sul tema inflazione, alle 10:30 l’Office for National Statistics pubblicherà il CPI nel Regno Unito per le 14:30 è invece in calendario l’indice dei prezzi alla produzione negli USA.
Segnaliamo infine lo speech di Janet Yellen previsto per le 16:00 durante il quale la governatrice affronterà temi di politica monetaria.
Alessandro Bonetti
(Bonetti Financial)