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Negoziati Cina USA riaccendono le borse e stasera i verbali del FOMC

Pubblicato 09.01.2019, 10:08
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Nelle prime settimane del 2019 stiamo notando come i progressi sui negoziati commerciali tra USA e Cina stiano pilotando il sentiment degli operatori. Tutto il resto o quasi (il continuo deterioramento dei dati indica una recessione ciclica globale, lo shutdown del governo USA, l'incertezza sulla Brexit) sembrano non catalizzare l’attenzione.

Va detto che dovranno esserci progressi sostanziali per quanto riguarda l'accesso al mercato cinese, oltre alla conclamata protezione della proprietà intellettuale, affinché il mercato possa considerare la trattativa positiva.

L’azionario sta rispondendo a dovere, in particolare Wall Street continua a macinare punti al rialzo. C'è stato anche un deciso rimbalzo sul petrolio, con il Future Petrolio Greggio WTI che ha rimbalzato di un incredibile 19% in poco più di due settimane.

Questo sentiment positivo sta portando ad un allontanamento dagli asset rifugio, tant’è che i rendimenti dei Treasury sono aumentati (anche se con una curva di rendimento assolutamente piatta), l’Future Oro perde smalto così come lo Yen.

Wall Street ha chiuso ancora una volta al rialzo con l'indice S&P 500 + 1,0%, mentre i future a inizio giornata mostravano ulteriori interessanti guadagni. Questi guadagni hanno rafforzato i mercati asiatici con il Nikkei + 1,1% e lo Shanghai Composite + 0,8%.

La sessione europea proponeva future del FTSE 100 e del DAX entrambi di circa mezzo punto percentuale più alti.

Nel forex si percepisce facilmente la propensione al rischio, con lo yen sottoperformante, mentre le valute delle materie prime (australiano , kiwi e dollaro canadese ) sono più forti.

Anche la Sterlina inglese sta mettendo a segno guadagni sul dollaro.

Nelle materie prime continua lo stallo del rally dell'oro, mentre il Petrolio sembra intenzione a tornare sopra 50 dollari al barile.

Guardando il calendario economico, i dati europei saranno limitati alla disoccupazione dell'Eurozona relative al mese di novembre, dato che dovrebbe attestarsi all'8,1% (8,1% ad ottobre). La decisione di politica monetaria della Banca del Canada è alle ore 16 e gli analisti sembrano essere divisi sull'eventualità di un aumento di 25 punti base (tassi al 2,00% da + 1,75%) ragion per cui l’annuncio potrebbero essere accompagnato da forte volatilità. Le scorte di Petrolio dovrebbero mostrare un calo pari a -3,4 milioni di barili (sostanzialmente piatte la scorsa settimana) con distillati a + 3,4 milioni di barili (+ 9,5 milioni la scorsa settimana) e benzina + 3,1 milioni (+ 6.9m la settimana scorsa). Ma l’appuntamento più importante sarà il rilascio dei verbali del FOMC delle ore 20, relativi al meeting di dicembre. Sarà interessante capire se anche dai verbali emergeranno toni più accomodanti.

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