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È stata una settimana tumultuosa sui mercati finanziari, caratterizzata da volatilità indotta dal flusso di notizie sul Coronavirus. L'ultimo movimento è arrivato improvvisamente, dopo che l'OMS ha dichiarato un'emergenza sanitaria globale ma, cosa interessante, non ha raccomandato un divieto di viaggi in Cina. Non solo, nella nota si legge la risposta della Cina dovrebbe essere in grado di "invertire la tendenza".
Ecco spiegata la reazione dei mercati, che dapprima ha manifestato forti timori dopodiché ha messo a segno un importante rimbalzo. Rimbalzo che è stato sostenuto anche dai dati PMI cinesi, che a quanto pare per il momento non sembrano risentire dell'emergenza sanitaria che sta colpendo la seconda economia mondiale.
Il PMI manifatturiero cinese si è fermato, come da previsione, a 50,0 mentre il PMI non manifatturiero cinese è migliorato a 54,1 (ultima lettura 53,5). Il rimbalzo è stato sostenuto da rendimenti obbligazionari in crescita, mentre l'oro e lo yen hanno perso terreno. L'azionario e il petrolio hanno recuperato terreno, ma già stamattina siamo nuovamente punto e a capo con una fuga verso gli asset rifugio.
Il Coronavirus si sta ancora diffondendo con migliaia di nuovi casi in Cina praticamente giornalmente, anche il bilancio delle vittime è in aumento (e in accelerazione). Qualora l'epidemia dovesse esplodere anche al di fuori dei confini cinesi, probabilmente il mercato potrebbe scontare tutto pesantemente.