Il mercato delle criptovalute si sta lentamente riprendendo dopo la correzione della scorsa settimana, che ha fatto volatilizzare $132 miliardi di capitalizzazione.
Il prezzo di Bitcoin è rimbalzato del 14%, dagli $8.368 di venerdì scorso ai circa $9.550 di lunedì mattina. Ma ora sta perdendo slancio, perché le criptovalute, e Bitcoin in particolare, si trovano a dover fare i conti con crescenti ostacoli nel processo verso l’adozione diffusa delle criptovalute come mezzi di pagamento.
In tutto il mondo, le piattaforme di scambio di criptovalute devono far fronte a condizioni più difficili, perché governi, emittenti di carte di credito e banche locali creano sempre più intralci.
Per queste piattaforme è sempre più difficile accedere ai servizi delle banche.
Di recente, il broker finlandese Prasos si è trovato in una situazione alquanto complicata dopo che quattro banche, (delle cinque) con cui collaborava per convertire criptovalute in divise tradizionali (in questo caso l’euro), hanno messo fine al rapporto per timori di riciclaggio.
La settimana scorsa, la Commissione statunitense di vigilanza sulla Borsa (SEC) ha annunciato che tutte le piattaforme di scambio, inclusi i broker di criptovalute, devono rispettare le regole delle SEC.
La notizia ha innescato vendite marcate che hanno interessato tutto il mercato delle criptovalute.
Anche se la regolamentazione dei cripto-asset avrà effetti positivi – come una minore volatilità - nel lungo termine, il calo del prezzo suggerisce che gli investitori non sono convinti di questi vantaggi.
Queste difficoltà potrebbero essere interpretate come un modo per ritardare l’adozione di soluzioni basate sulla blockchain, soprattutto come mezzo di pagamento.
La tecnologia blockchain mette in pericolo il modello di business delle banche, la maggior parte delle quali non è ancora pronta per competere con questa novità.
Quindi hanno bisogno di prendere tempo ed escludere le piattaforme che offrono le criptovalute dal sistema bancario è un modo facile per farlo.