Il canale di lungo periodo nel quale l'indice italiano si è mosso negli ultimi 4 anni è familiare. La discesa voluminosa che ci è stata questa prima settimana del 2016 ha determinato l'appoggio sulla linea bassa del canale. Così, comincia lo scontro tra rialzisti e ribassisti.
A favore dei ribassisti: esaminando il grafico sulle chiusure mensili in scala logaritmica viene subito da pensare a uno short di medio-lungo periodo (non prima di un ritracciamento e/o pullback su trendline e/o lateralità).
A favore dei rialzisti: visualizzando uno zoom sugli ultimi 2 anni troviamo analogie di comportamento evidenti: si sale fino a metà anno e poi si scende. Addirittura esiste una corrispondenza tra le ultime 4 settimane: grosse vendite nella settimana #50; ritracciamenti per circa il 50% (con ombre molto marcate a significare forte incertezza) nelle successive #51 e #52; infine vendite molto robuste ad inseguire la trendline nelle settimane #01 e #02 (#53 e #01 per il 2016).
Adesso non ci resta che esaminare singolarmente i titoli che compongono il FTSE MIB cercando di rappresentare lo stesso canale di cui l'indice madre.
Per ovvie ragioni escluderemo dallo studio i seguenti titoli: FCA (MI:FCHA), Ferrari (N:RACE), Anima (MI:ANIM), Italcementi (MI:ITAI), PosteItaliane, Moncler (MI:MONC). I titoli che non sono riusciti a cavalcare l'onda positiva sono stati Cnh (MI:CNHI), Mps, Saipem (MI:SPMI), Tenaris (MI:TENR), disegnando addirittura un trend ribassista.
I restanti trenta e oltre titoli hanno formato l'ambito canale rialzista. Raggruppiamo questi ultimi in 4 grandi famiglie.
Il canale rialzista di Enel (MI:ENEI), Eni (MI:ENI), Generali (MI:GASI), Unicredit (MI:CRDI) e Unipol (MI:UNPI) non riesce più a contenere i prezzi e sta cedendo il passo ai ribassi.
Buzzi (MI:BZU), Campari (MI:CPRI), Snam (MI:SRG) e Terna (MI:TRN) si trovano collocati sulla linea alta del canale rialzista. Da evidenziare Snam: unito titolo positivo della prima settimana 2016.
A2a, Atlantia (MI:ATL), Azimut (MI:AZMT), Bpm (MI:PMII), Finmeccanica (MI:SIFI), Intesa (MI:ISP), Luxottica (MI:LUX), Prysmian (MI:PRY), Telecom (MI:TLIT), Yoox (MI:YNAPm) non solo hanno formato il canale rialzista ma lo hanno rafforzato nel 2014 disegnandone uno nuovo ancor più scosceso.
Per finire: Banco Popolare (MI:BAPO), Banca Popolare Emilia Romagna (MI:BPEm), Enel Green Power (MI:EGPW), Exor (MI:EXOR), Ferragamo (MI:SFER), Mediaset (MI:MS), Mediobanca (MI:MDBI), Mediolanum (MI:BMED), Stm, Tods (MI:TOD), Ubi (MI:UBI) si trovano collocati sulla linea bassa del canale rialzista, esattamente come l'indice madre.
Alla luce di ciò, credo sia arrivato il momento della fatidica domanda: la settimana nera appena terminata rappresenta l'inizio di un vero e proprio crollo borsistico o stiamo assistendo alla preparazione di un altro semestre positivo? Nel primo caso si salvi chi può. Nel secondo conviene comprare gli elementi appartenenti all'ultima famiglia.