Appena prima della pausa pasquale i tori del dollaro hanno provato a ribaltare la situazione.
Probabilmente dati europei relativi ai PMI più deboli del previsto hanno riacceso i timori di un rallentamento economico globale e hanno accresciuto le aspettative di risposta da parte della BCE.
Nel contempo le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno confermato la sovraperformance della maggiore economia mondiale e i differenziali di rendimento stanno guidando un apprezzamento del biglietto verde.
Il cambio EUR/USD è tornato sotto 1.1300 e l’oro ha raggiunto il minimo da quattro mesi.
Anche il Cable è tornato sotto quota 1.3000.
Gli operatori torneranno davanti alle postazioni dopo il ponte pasquale e sarà interessante a questo punto capire quale sarà la reazione.
Dai primi movimenti del mattino sembra che il dollaro sia destinato a continuare ad apprezzarsi ma le trimestrali potrebbero rappresentare un elemento chiave a partire da Twitter.
Attenzione anche al Petrolio, che dopo l’annuncio da parte degli USA del termine delle eccezioni nell’acquisto di petrolio dall’Iran per l’Italia e altri 7 paesi ha fatto guadagnare al greggio un bel 2%.
Wall Street ha chiuso una sessione poco movimentata mentre i mercati asiatici hanno messo a segno modesti guadagni con il Nikkei + 0,2% e lo Shanghai Composite + 0,3%. Nel forex come detto c’è ancora un trend positive e sembrano brillare anche il dollaro australiano e il dollaro neozelandese.
E’ un inizio settimana tranquillo sul fronte macro economico, anche se durante il pomeriggio ci sarà qualche dato da tenere sott’occhio come ad esempio la fiducia dei consumatori della zona euro delle ore 16 che dovrebbe far registrare -7,0 in aprile (da -7,2 a marzo).
Poi avremo le vendite di nuove abitazioni USA del mese di marzo e dovrebbero scendere a 650.000 (da 667.000 a febbraio).
Infine l’indice Richmond Composite Fed delle ore 16 dovrebbe rimanere a +10 (da +10 a marzo).