Dall’effetto DeepSeek ai timori sui dazi

Pubblicato 03.02.2025, 10:00

Doveva essere la settimana delle Banche Centrali e delle trimestrali, ma i mercati hanno deciso diversamente. L’effetto DeepSeek ha dominato l’apertura, solo per lasciare il posto, sul finale, ai timori sui dazi americani. Un copione diverso dal previsto, che chiude un gennaio comunque in rialzo.

L’Europa si riprende la scena: da Cenerentola a regina del ballo.

Nel Retail Investor Beat (RIB), solo il 21% degli investitori retail italiani puntava sull’Europa per i migliori rendimenti del 2025. Eppure, a oggi, è proprio il Vecchio Continente a guidare la corsa: il DAX vola a +9.16%, seguito dal CAC 40 a +7.8% (bene anche il FTSE MIB a +6.7%). Un altro pianeta rispetto ai +2.7% dello S&P 500, al timido +0.82% di Hong Kong e al +2.15% dell’indice dei mercati emergenti (EEM). L’Europa che non ti aspetti, e che invece sorprende. A Milano, la storia si ripete al millimetro: gennaio 2025 è una fotocopia perfetta di gennaio 2024. Iveco chiude ancora una volta in vetta al FTSE MIB, mentre STM (EPA:STMPA) resta incollata al fondo della classifica. Stesso mese, stesso verdetto. Diverso invece il destino del lusso: dopo un 2024 difficile, il settore torna a dominare la scena. Brunello Cucinelli (BIT:BCU) e Moncler (BIT:MONC) conquistano il podio, mentre Hermès brilla in vetta al CAC 40. Unico grande assente dalla passerella? LVMH, che per ora resta dietro le quinte.

Oro, caffè e bovini: le nuove stelle delle materie prime.

Nuovi massimi storici per le materie prime in apertura d’anno. Non solo l’oro sugli scudi, ma anche il mercato agricolo si infiamma: prezzi record per il caffè – sia Robusta che Arabica – e per i prezzi dei bovini vivi. Il cacao, dopo un roboante +65% tra novembre e dicembre, prende fiato, regalando un sospiro di sollievo agli innamorati di San Valentino. Sul fronte energetico, il gas europeo si riaccende (TTF +6.21%), mentre quello americano crolla del 15%. Intanto, i metalli proseguono la corsa, ignorando la narrativa di un’economia in frenata. Ma il rischio dazi bussa alla porta.
 I temi critici della settimana

La settimana si apre sotto il segno dei sondaggi PMI globali e si chiude con il report mensile sull’occupazione USA, ma nel mezzo non mancano snodi cruciali: i numeri sull’inflazione dell’eurozona (lunedì), la decisione della Bank of England (giovedì), della Banca del Messico (giovedì) e della Reserve Bank of India (venerdì), oltre alla riunione OPEC+ di lunedì, che si svolge tra pressioni sui prezzi, dazi al Canada e un aumento delle trivellazioni negli Stati Uniti.

Ecco i tre temi chiave da tenere d'occhio questa settimana:

1.       DeepSeek e il tech sotto pressione – Dopo aver chiuso gennaio come l’unico settore di Wall Street in negativo, la tecnologia entra in una fase di verifica, con l’attenzione sul mercato cinese che riapre dopo le festività. Gli investitori monitorano eventuali ulteriori effetti a catena.

2.      Utili, tra giganti tech e titoli caldi: La stagione delle trimestrali continua a tenere banco con due delle Magnifiche 7 sotto i riflettori: Amazon (NASDAQ:AMZN) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL). Occhi puntati anche sul boom dei farmaci anti-obesità, con l’americana Eli Lilly e la danese Novo Nordisk (prima azienda europea per capitalizzazione), e sul settore bancario europeo, con le prime tre banche per market cap: Banco Santander (BME:SAN), Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e BNP Paribas. 

3.      Dazi e tensioni commerciali – Dall’AI ai dazi: il cambio di narrazione nei boardroom di Wall Street è netto. Trump minaccia tariffe del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina, riaccendendo il fuoco delle guerre commerciali. La reazione è immediata: ritorsioni annunciate, azione legale al WTO e aziende in allerta. L’Unione Europea, per ora fuori dal mirino, osserva con il fiato sospeso. 




Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
 
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