La nuova settimana si è aperta nel segno della cautela per le principali Borse europee, frenata dalla negativa chiusura di venerdì scorso a Wall Street.
Gli indici del Vecchio Continente si muovono al di sotto della parità con il FTSE 100 in frazionale calo dello 0,16%, seguito dal Cac40 e dal Dax30 che oscillano intorno alla parità ora.
In Italia, intorno alle 12,30 l'indice FTSE Mib cede lo 0,35%, l'Allshare lo 0,32%.
Banche deboli, con l'indice di settore che cede l'1,9% circa, peggio del comparto a livello europeo (-0,38%).
Particolarmente colpite dalle vendite BPER (MI:EMII) ed Intesa Sanpaolo SpA (MI:ISP), su cui pesa la revisione al ribasso del giudizio e del target price da parte di Goldman Sachs. Deboli anche UBI (MI:UBI) e BANCO BPM (MI:PMII) che, insieme a Unicredit (MI:CRDI) e Intesa (MI:ISP) SP, hanno passato gli stress test dell'Eba, ma risultando tra le peggiori delle 48 banche esaminate nello scenario avverso.
Sul fronte dei macro, in Europa non sono previsti i dati di rilievo ad eccezione dell'indice Sentix che a novembre dovrebbe calare da 11,4 a 10,1 punti.
L'attenzione degli investitori è rivolta alla riunione dell'Eurogruppo, nella quale si discuterà della manovra italiana già bocciata dalla Commissione UE.
L'Italia ora ha tempo fino al 13 novembre per apportare delle correzioni in modo da evitare che venga avviata la procedura di infrazione per deficit eccessivo.
Sul fronte macro USA si conoscerà il dato finale dell’indice PMI servizi, relativo al settore non manifatturiero, che ad ottobre dovrebbe confermare la lettura preliminare a 54,7 punti, in rialzo rispetto ai 53,5 punti della versione definitiva di settembre. Per l’indice ISM servizi di ottobre si prevede un calo da 61,6 a 60 punti. Da seguire un discorso di John Williams, presidente della Fed di New York.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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