Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Giornata di pausa, o quasi, per i mercati finanziari.
Gli USA festeggeranno il Giorno dell'Indipendenza e sarà probabilmente una pausa salutare in vista della giornata di fuoco di venerdì. Nelle ultime ore, nonostante preoccupazioni di varia natura e di cui si è già discusso, è subentrato un certo consolidamento .
I tori del dollaro hanno perso un attimo la presa ed oggi potrebbe proseguire questa tendenza, anche perché i rendimenti dei titoli del Tesoro USA non risalgono e la curva continua ad appiattirsi.
Lo spread 2/10 anni si è riportata a soli 30 punti base.
La relativa debolezza del Dollaro ha dato fiato all’Oro, che potrebbe essere entrato in una fase di rally tecnico, perlomeno a breve termine.
La mattinata europea porrà l’attenzione sul PMI dei servizi del Regno Unito e dell'Eurozona, dove qualsiasi sorpresa potrebbe creare volatilità tanto sulla Sterlina quanto sull’Euro.
Gli stessi dati lato Pacifico, dal Giappone e dalla Cina, sono stati migliori del previsto: il PMI China Caixin Services è arrivato a 53,9 (52,7 il dato atteso, 52,9 il precedente), facendo registrare un massimo da quattro mesi.
Wall Street chiudeva la sessione di ieri al ribasso evidenziando la mancanza di una direzione precisa ( SP 500 -0,5% a 2713 punti), anche i mercati asiatici sono stati deboli ( Nikkei -0,3%). I mercati europei sono più cauti proprio in virtù della chiusura di Wall Street. Sul fronte materie prime, attenzione al petrolio che sta cercando supporto dopo l’API report.
Come detto, l’attenzione dei traders sarà rivolta ai PMI dei servizi dell'Eurozona delle ore 10, per il quale si prevede una conferma della lettura flash pari a 55.0 (che sarebbe superiore alla lettura 53.8 del mese scorso),
il Composite Eurozone PMI dovrebbe attestarsi a 54,8, in miglioramento rispetto al 54,1 dello scorso mese, poi alle 10:30 attenzione al PMI dei Servizi del Regno Unito che dovrebbe attestarsi a 54.0 (54.0 il mese scorso).
Tuttavia, dopo i PMI manifatturiero e delle costruzioni sorprendenti, anche i servizi (che rappresentano circa l'80% del PIL del Regno Unito) potrebbero dar linfa vitale alla Sterlina.