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Dollaro che stenta, azionario che perde quota: c'è qualcosa che stona

Pubblicato 20.03.2018, 11:16
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Siamo a ridosso dell’importantissimo appuntamento con la FED, FED che dovrebbe effettuare il primo rialzo dei tassi e solitamente una manovra di questo tipo implica un rinforzo della valuta di riferimento. Invece, a confermare l’estrema incertezza di questo periodo, il Dollaro USA nella giornata di ieri ha perso contro tutte le principali divise internazionali.

E' lecito, pertanto, domandarsi il motivo che sta dietro a questo deprezzamento.

Presumibilmente, visto anche le forti vendite che hanno investito l’azionario (la miccia è stata accesa dal NASDAQ, trascinato giù da Facebook (NASDAQ:FB)), permangono le tensioni legate alle mosse politiche che stanno investendo la Casa Bianca tra dimissioni, licenziamenti e tariffe commerciali.

La coppia EUR/USD, giusto per citare il cambio principale, ha trovato sostengo dopo che alcune indiscrezioni vorrebbero una BCE seriamente intenzionata a normalizzare la politica monetaria nel corso del 2018.

Indiscrezioni, peraltro non supportate dai commenti di autorevoli esponenti del board, che la scorsa settimana a Francoforte, avevano ribadito i concetti espressi da Draghi in occasione dell’ultimo meeting; ovvero valutare le azioni da intraprendere cammin facendo, in base all’andamento dei dati macroeconomici.

Tra l’altro proprio qualche istante fa è stato rilasciato l’indice ZEW tedesco, che ha evidenziato un vero e proprio crollo, così come la bilancia commerciale di ieri ha evidenziato come l'avanzo dell’Eurozona sia sceso a 19,9 miliardi nel mese di gennaio (da 23,2 miliardi del dato precedente).

Poi c’è la Sterlina.

Difficile da tradare ultimamente, ma ieri ha goduto di acquisti generalizzati derivanti dai notevoli passi avanti tra EU e UK nei negoziati che vedranno l’uscita del Regno Unito tra il 29 marzo 2019 e il dicembre 2020.

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Durante questo periodo i cittadini europei che andranno nel Regno Unito godranno degli stessi diritti.

Non solo, il Regno Unito sarà autorizzato a negoziare e firmare accordi commerciali separati durante questo periodo, ciò che ancora non trova soluzione è la questione del confine irlandese, che rappresenta un punto cruciale nelle recenti tensioni.

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