Dollaro forte, sterlina in difficolta in un clima di incertezza per le politiche

Pubblicato 30.01.2025, 12:32

Giornata piena sui mercati Forex. L’evento principale dovrebbe essere il nuovo taglio da 25bp della BCE, ma sono previsti anche molti dati sul PIL del quarto trimestre da Stati Uniti ed Europa. Intanto, siamo dell’idea che le misure di questa settimana della Banca d’Inghilterra a supporto del mercato dei Gilt daranno solo un sollievo temporaneo alla sterlina, che ci aspettiamo si diriga verso sud nei prossimi mesi.

USD: la Fed non sposta l’ago

Come abbiamo visto ieri parlando del FOMC, il dollaro non è riuscito a mantenere i modesti rialzi segnati dopo la dichiarazione del FOMC che inizialmente era sembrata interventista. I commenti chiarificatori del Presidente Jay Powell durante la conferenza stampa hanno visto sia i tassi in USD che il dollaro cedere i guadagni. E questo lascia il mercato as aspettarsi due tagli da 25bp quest’anno, a giugno e a dicembre, e i dati statunitensi e la storia dei dazi come prossime indicazioni. Chi è cauto sulla Fed spererà in un dato sull’inflazione PCE core più debole domani (magari persino uno 0,1% su base mensile?) e attenderà grosse revisioni negative sulle buste paga all’inizio del mese prossimo che cambino la narrativa di un mercato del lavoro statunitense robusto.

Tuttavia, come ha concluso la Banca del Canada in due articoli nel suo report sulla politica monetaria pubblicato ieri, i dazi potrebbero rappresentare un’enorme svolta. Ha calcolato che il 6% del rialzo del 7% del cambio USD/CAD da ottobre è sceso a un premio di rischio. Gli investitori attendono notizie sui dazi o questo weekend oppure ad aprile, dopo che il Dipartimento del Commercio e il Tesoro USA avranno concluso la loro verifica sui motivi dei persistenti deficit commerciali degli Stati Uniti.

Intanto, notiamo che Nvidia (NASDAQ:NVDA) fatica a recuperare gran parte del brusco sell-off di lunedì in scia alla notizia di DeepSeek. Molti sembrano concludere che lo sviluppo di DeepSeek possa essere un bene per la produttività, ma un male per quelle compagnie tech ed energetiche su cui si concentrano quei profitti basati sull’intelligenza artificiale. Negli scambi della mattinata europea, i future S&P 500 sono in leggero rialzo dopo i risultati misti di Microsoft (NASDAQ:MSFT), Tesla (NASDAQ:TSLA) e Meta (NASDAQ:META).

Oggi l’attenzione negli USA dovrebbe concentrarsi sulla pubblicazione del PIL del quarto trimestre, ragionevolmente forte, trainato dai consumi solidi. Questo potrebbe far tornare il DXY verso 108,20 o persino nell’area di 108,50, a seconda degli sviluppi della BCE.

EUR: una BCE prudente potrebbe pesare sul cambio EUR/USD

È una giornata piena nel calendario europeo, tra i dati sul PIL e la riunione della BCE. La Francia ha pubblicato un PIL del quarto trimestre più debole del previsto, pari a -0,1% su base trimestrale. I consumi e gli investimenti aziendali sono gli anelli deboli. Ricordiamo che la minaccia di dazi commerciali solitamente è un fattore negativo per gli investimenti aziendali, come ha spiegato il FMI. Vediamo come andranno i dati tedeschi e italiani e il dato provvisorio sulla zona euro. Le stime sulla crescita del quarto trimestre della zona euro si attestano allo 0,1% QoQ, con rischi apparentemente ribassisti.

Il principale evento di oggi, tuttavia, è la riunione della BCE, con l’annuncio dei tassi alle 14:15. È molto probabile taglio da 25bp del tasso di deposito al 2,75% e i riflettori saranno puntati sulla conferenza stampa della Presidente della BCE Christine Lagarde. Presentiamo la nostra analisi sullo scenario per la coppia EUR/USD, ma vediamo dei rischi ribassisti se il mercato crede che ci sia la possibilità che la BCE porti la politica sotto un livello neutrale. Il principale argomento di discussione oggi potrebbe essere il tasso neutrale che di solito si stima intorno al 2,25%. Per fare un paragone, il livello minimo nel ciclo di allentamento della BCE era prezzato vicino all’1,50% a inizio dicembre e si attesta al 2,06% oggi. Il nostro team della zona euro è dell’idea che la BCE possa tagliare i tassi all’1,75% nel secondo trimestre, quindi chiaramente ci sarà un certo ribasso per i tassi EUR a breve scadenza e per l’euro se abbiamo ragione.

Il cambio EUR/USD dovrebbe essere guidato dagli eventi in Europa oggi, con una leggera inclinazione verso l’area 1,0345/55 se Lagarde dovesse adottare un tono prudente.

GBP: Gilt e narrativa fiscale al centro della scena

La narrativa fiscale nel Regno Unito e le sue implicazioni per i mercati degli asset britannici restano al centro della scena. Il Cancelliere britannico Rachel Reeves vuole cambiare la narrativa da dolorosi aumenti dei tassi per le aziende a opportunità di crescita per il Paese. È stato questo lo scopo degli importanti annunci sulle politiche resi a Oxford ieri. Annunci che possono essere visti anche come un tentativo per far cambiare idea all’Office of Budget Responsibility (OBR) che si prepara a valutare l’agenda politica del governo in vista della revisione a marzo. Ricordiamo che l’OBR ha ancora previsioni relativamente alte sulla crescita britannica fino al 2030 (soprattutto per quest’anno). E il governo farà del suo meglio per convincere l’OBR a non rivederle al ribasso, il che non farebbe che peggiorare la posizione fiscale del Regno Unito. Sospettiamo che il governo dovrà annunciare una qualche forma di consolidamento fiscale a marzo, perlopiù tramite riduzioni della spesa in tempo reale negli ultimi anni del ciclo di previsione.

Si tratta anche di un tentativo di ripristinare la fiducia nel mercato dei Gilt britannici. Un altro sforzo in questa direzione è stato l’annuncio della Banca d’Inghilterra, martedì, di un nuovo strumento, il CNRF, per prestare liquidità agli istituti finanziari non bancari (NBFI) nell’eventualità di una dislocazione nel mercato dei Gilt. Sarà una misura ben accolta dal settore NBFI, anche se sembra meno generosa dell’analogo programma della Fed, il Bank Term Funding Programme, che concedeva prestiti in contanti a fronte di collaterali idoeni, senza scarti di garanzia, per un anno. Lo strumento CNRF della BoE si attiva solo se la BoE vede una crisi nel mercato dei Gilt e apparentemente presta fondi solo per una o due settimane.

Per quanto questi sforzi per ripristinare la fiducia siano graditi (e abbiano aiutato l’indice trade-weight della sterlina a recuperare circa l’1% dai minimi dell’inizio del mese), riteniamo che la sterlina sia ancora vulnerabile. Il consolidamento fiscale a marzo e un calo dell’inflazione dei servizi nel secondo trimestre dovrebbero portare a un ciclo di allentamento della BoE da 100bp quest’anno. E questo rispetto agli appena 68bp di allentamento messi in conto dal mercato oggi. Non vediamo motivo di cambiare le nostre previsioni di fine anno per le coppie GBP/USD e EUR/GBP, rispettivamente pari a 1,19/20 e 0,85.

PECO: al via la stagione del PIL

La stagione dei dati sul PIL del 4Q24 nella regione PECO (Paesi dell’Europa Centrale e Orientale) inizia oggi. In Ungheria, ci aspettiamo dati in un certo senso ambivalenti. Ci sarà una crescita su base trimestrale positiva, il che significa che la recessione tecnica nel Paese sta rapidamente arrivando a una fine. Tuttavia, i tassi di crescita saranno mediocri, quindi si tratterà più di una correzione che di una forte ripresa dell’attività economica. Considerato un ultimo trimestre tanto debole, ci aspettiamo una crescita del PIL a una media dello 0,5% nel 2024. In Polonia, prevediamo un 2,8% YoY. I consumi sono migliorati, ma l’industria resta nel complesso stagnante e l’edilizia è in calo. Nel 2024 in generale, vediamo una crescita economica pari al 2,7%.

Per quanto riguarda i discorsi, potremmo sentire qualcosa dalla Banca Nazionale Ceca oggi prima del periodo di silenzio stampa, ma ne abbiamo già sentiti molti, compresi quelli del Governatore e del vice-Governatore che hanno confermato l’elevata probabilità di un taglio dei tassi la prossima settimana, in linea con la nostra ipotesi di base. In Ungheria è atteso un discorso del Ministro dell’Economia.

A meno che non ci siano grosse sorprese nei dati sul PIL, il fattore determinante per la regione dovrebbero essere la Fed ieri e la BCE oggi. Una Fed lievemente interventista dovrebbe di nuovo operare una certa pressione sui mercati emergenti, ma le valute dei PICO sembrano restare fiduciose. Confermiamo un’ipotesi negativa sulla CZK e crediamo che il taglio dei tassi della CNB farà salire il cambio EUR/CZK, chiudendo il gap FX/tassi e andando verso 25,350-400. La coppia EUR/PLN rimane un enigma e anche qui i tassi puntano verso livelli più alti, mentre il balzo del cambio EUR/USD dovrebbe far indebolire lo PLN. Tuttavia, la Banca Nazionale della Polonia resta la banca centrale più interventista della regione, il che potrebbe far restare forte la valuta per un periodo più lungo. Nel complesso, anche qui abbiamo un’ipotesi negativa, ma la convinzione resta bassa. Il cambio EUR/HUF scende come avevamo previsto e, come abbiamo notato nell’analisi della NBH, il tono interventista della banca centrale qui è positivo per il forex. Anche se ci aspettiamo un rialzo anche in questo caso. Per il momento, tuttavia, crediamo che HUF resterà più forte per un po’.

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