Il green back passa al contrattacco è sfida i massimi da due settimane registrando, nelle prime ore di contrattazione della seduta europea, una performace di +2,32% rispetto alla seduta daily di ieri; tale movimento è iniziato subito dopo il discorso sullo stato dell’unione da parte di Donald Trump, il quale ha mantenuto lo “status quo” evidenziando le stesse indicazioni proposte dal Fomc nell’ultima riunione della scorsa settimana.
Mentre, per quanto riguarda la zona euro, la valuta unica è appesantita dagli ultimi indicatori macro economici che continuano a mostrare un rallentamento globale sulle prospettive future di crescita sia per quanto riguarda l’intera zona che per le singole economie; tale situazione accentua la possibilità che per l’anno in corso molto probabilmente la BCE manterrà i tassi di interesse invariati.
Anche oggi, a pochi minuti dall’apertura delle principali piazze finanziarie europee, dal settore industriale tedesco sono arrivate altre notizie non confortanti che hanno ulteriormente confermato lo stato di difficoltà dell’Euro zona; nella nota si legge che “Gli ordini industriali hanno registrato una nuova forte discesa, indicando che una qualsiasi ripresa dell'attività sarà lenta e fiacca", con gli ordini di fabbrica che hanno deluso le attese; Il dato ha mostrato una flessione mensile dell'1,6% dal precedente -0,2% (dato rivisto da -1%), a fronte del +0,3% del consensus Bloomberg. Su base annua gli ordini sono scivolati del 7% dal -3,4% della passata lettura (dato rivisto da -4,3%) contro il -6,7% atteso dal mercato.
A tal riguardo in ottica valutaria l’euro, appesantito da queste news non positive, continua a perdere terreno nei confronti delle principali controparti.