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Dollaro vs Euro: cambio di rotta o semplici correzioni? Intanto Wall Street vola

Pubblicato 18.01.2018, 10:09
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

Le prospettive tecniche del dollaro, almeno a breve termine, continuano a migliorare e la debolezza osservata nelle ultime settimane sembra rallentare. Una mano in tal senso è arrivata dal Beige Book della Fed di ieri sera, dal quale si evince che la crescita e l'inflazione stanno crescendo, mentre la Apple Inc (NASDAQ:AAPL) ha svelato il piano di rientro dei capitali oltreoceano il ché potrebbe tramutarsi in un rientro in patria di circa $ 38 miliardi.

Tutte notizie favorevoli al biglietto verde, ma dall’altra parte dell’Atlantico – in Europa – i vari membri della BCE stanno iniziando a mostrarsi un po’ insofferenti verso il recente apprezzamento dell’Euro.

Ewald Nowotny, ad esempio, ha dichiarato che la recente forza dell'euro nei confronti del dollaro è stata "non utile" e Vitor Constancio ha parlato di una “politica monetaria che potrebbe rimanere accomodante per molto tempo ". Sebbene stamattina ci sia stato un leggero rimbalzo dell'euro, quanto scritto potrebbe far pensare all'inizio di una profonda correzione della nostra valuta.

I rendimenti delle obbligazioni americane sono cresciuti: quello a 2 anni resta forte, ora superiore al 2,05% mentre il rendimento a 10 anni è in vista del livello chiave collocato tra 2,60% e 2,64%. Anche l’equity ha beneficiato della notizia di Apple e si è riportata sui massimi storici. Insomma, alla fin dei conti sembra non ci sia nulla che possa tenere a bada i tori dell’azionario.

Nel frattempo durante la notte è stato rilasciato il PIL cinese, superiore alle aspettative (+ 6,8% per il quarto trimestre contro il + 6,7% previsto), mentre il dato annualizzato si è attestato a + 6,9%. Ma gli altri dati hanno evidenziato un quadro più contrastante, con il Cina Industrial Production al + 6,2% (+ 6,0% atteso, + 6,1% il precedente) mentre le vendite al dettaglio in Cina sono calate inaspettatamente (+ 9,4% dal + 10,1% atteso e dal + 10,2% precedente). Poi c’è stato il dato sulla disoccupazione australiana, cresciuta al 5,5% (+ 5,4% il valore atteso), ma è cresciuto il tasso di partecipazione.

Nel corso della mattinata europea il calendario economico non riserverà particolari scossoni, quindi si guarderà con più attenzione ai dati americani e si partirà coi permessi di costruzione (ore 14:30) che dovrebbero calare leggermente a + 1.29m (da + 1.30m del mese scorso). Poi avremo l’indice della Fed di Philly, per il quale è atteso un valore elevato a +25,0, sebbene leggermente in calo dal +27,9 del mese scorso. Poi, vista la festività d’inizio settimana, avremo le scorte di Petrolio: per il greggio si prevede un calo di -3.5m di barili (-5.0m di barili la scorsa settimana), per i distillati di -1,3 milioni di barili (la scorsa settimana + 4,3 milioni di barili) mentre le scorte di benzina dovrebbero aumentare di + 3,7 milioni di barili (+ 4,1 milioni di barili la scorsa settimana).

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