Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Il sentiment generale del mercato rimane positivo, non potrebbe essere altrimenti se consideriamo che Wall Street continua a veleggiare sui massimi storici in un contesto di apprezzamento del petrolio e dei metalli preziosi. I tori del dollaro hanno battuto il primo colpo del 2018 ieri pomeriggio, quando la lettura dell’ISM Manufacturing migliore del previsto e i verbali del FOMC, per certi versi inaspettati, hanno contribuito a determinare un rimbalzo del biglietto verde.
Il quesito che dobbiamo porci, a questo punto, è se sia giunta l’ora della svolta o se il Dollaro continuerà a mostrare la debolezza che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2017.
Le prossime sessioni saranno fondamentali, già da domani (attesa la pubblicazione dei dati occupazionali USA), per capire se il livello chiave 92.50/92.75 dell’Indice del Dollaro (supporto) riuscirà a sostenere il prezzo.
I verbali del FOMC hanno evidenziato la consapevolezza dell'impatto economico positivo della riforma fiscale repubblicana, ma il continuo rallentamento dell'inflazione rappresenta un contrappeso a qualsiasi accelerazione della stretta monetaria.
Gli investitori guarderanno con estrema attenzione ai dati di domani, non tanto al valore degli NFP quanto all’andamento dei salari. Se le paghe dovessero salire ecco che il dollaro potrebbe accelerare al rialzo, un movimento che al momento è da considerarsi di breve termine o comunque soltanto agli albori.
Wall Street chiudeva la sessione di metà settimana al rialzo, con l’SP 500 +0,6% a 2713 punti, idem i mercati asiatici con il Nikkei che ha fatto segnare un rialzo del 3,3%.
Anche i mercati europei sono in territorio positivo, mentre sul fronte valutario – detto del timido rimbalzo del Dollaro – c’è da segnalare la debolezze dello Yen.
Passando alle materie prime ecco che l’oro sembra aver trovato un’area di resistenza che ha respinto ulteriori apprezzamenti: nelle ultime 24 c’è stato un calo di circa 3 dollari, mentre il petrolio continua a guadagnare dopo il temporaneo draw down subentrato a seguito dell’API di ieri (5 milioni di barili di greggio).
I PMI dei servizi occupano gran parte del calendario economico odierno, a partire dal PMI finale dei servizi dell'eurozona (ore 10) che si è attestato a 56,6 punti rispetto ai 56,5 previsti (in miglioramento dal 56,2 dello scorso mese). Il PMI dei servizi del Regno Unito è stato rilasciato alle 10:30: 54,2 rispetto a 54,1 previsto (in miglioramento da 53,8 del mese scorso), si tratta di un dato molto importante perché i servizi rappresentano circa l'80% del PIL britannico.
Nel primo pomeriggio avremo il dato sulla variazione del livello di occupazione ADP: attese 191.000 unità (leggermente in rialzo rispetto a 190.000 del mese scorso).
Infine attenzione alle scorte petrolifere delle ore 17: per il greggio ci si aspetta un valore di -5,2 milioni di barili (dopo -4,4 milioni di barili del mese scorso), i distillati dovrebbero aumentare di 1,0 milione di barili (+ 1,1 milioni la scorsa settimana) e le scorte di benzina dovrebbero aumentare di + 1,9m barili (+ 0,6 m la settimana scorsa).