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Due motivi per cui Facebook continuerà ad essere una macchina fabbrica-soldi

Pubblicato 19.02.2018, 17:05
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il 2018 non sembra essere un anno semplice per gli investitori di Facebook (NASDAQ:FB). Almeno non finora.

FB Weekly

Insieme al costante flusso di cattive notizie sulla sua piattaforma, dal punto di vista del prezzo delle azioni il colosso dei social sembra essere l’ultima ruota del carro in confronto ad altri principali titoli del settore tech. Mentre il titolo di Facebook si è mosso appena quest’anno, Netflix (NASDAQ:NFLX) è schizzato del 38%, Snap (NYSE:SNAP) ha segnato un’impennata del 36% e Twitter (NYSE:TWTR) è rimbalzato con +34%.

FB:TWTR:SNAP:NFLX Weekly

Il paragone suggerisce che la debolezza di Facebook abbia poco a che fare con l’aumento della volatilità sui mercati. Piuttosto, sembra che sia qualcosa di più profondo a tenere gli investitori nelle retrovie.

L’ultimo calo del prezzo del titolo, che ha chiuso a 177,36 dollari venerdì, con un crollo dell’1,44%, ha seguito la notizia che il Procuratore Speciale USA Robert Mueller ha accusato 13 cittadini russi e tre compagnie russe di aver interferito nella campagna presidenziale statunitense del 2016.

L’accusa afferma che i russi avrebbero utilizzato finti profili online su una serie di famose piattaforme social per diffondere messaggi di sfiducia ed appoggiare la campagna dell’allora candidato Repubblicano Donald Trump.

Facebook ed altre compagnie di social sono al vaglio delle indagini di regolatori e politici, nei timori che le piattaforme online possano essere utilizzate da avversari degli Stati Uniti e criminali. Il Congresso, ad esempio, sta esaminando le modalità con cui i Russi avrebbero utilizzato le piattaforme social per influenzare le elezioni del 2016.

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Ancor prima delle ultime accuse, alcuni legislatori avevano criticato Facebook per non aver rifiutato gli annunci pubblicitari elettorali acquistati in rubli russi.

Proposte di legge bipartisan sono state presentate sia alla Camera che al Senato per chiedere a compagnie come Facebook di diventare più trasparenti in merito a chi pubblicizza sulle loro piattaforme.

Non deve meravigliare che gli investitori siano diventati più cauti circa le prospettive di Facebook.

Alcuni si chiedono se questa performance deludente non sia un segnale che la sorte di Facebook sta cambiando. Questa è stata, dopotutto, la compagnia il cui prezzo, a partire dall’offerta pubblica iniziale del 2012, è schizzato triplicandosi.

Nonostante questo slancio negativo, tuttavia, ritengo che il valore a lungo termine di Facebook resti intatto. E non penso che sia una strategia prudente per gli investitori a lungo termine lasciare in tutta fretta questi scambi. Ecco perché.

Cambia il modo in cui gli utenti ricevono le notizie

La recente attività della compagnia indica che Facebook ha un piano credibile per affrontare le sfide derivanti dal presunto uso della sua rete da parte di criminali e “stati canaglia”.

Sta gestendo in maniera diretta la questione delle notizie false e della diffusione del sensazionalismo, al fine di ridurre il rischio di un intervento governativo futuro.

Il mese scorso, Facebook ha annunciato che avrebbe cambiato il modo in cui gli utenti ricevono le notizie.

La mossa è finalizzata all’incremento delle interazioni sociali rispetto alle storie degli editori. In altre parole, in futuro Facebook intende aiutare gli utenti ad avere “interazioni sociali più significative” anziché trovare “contenuti rilevanti”.

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La dipendenza di Facebook dagli algoritmi ha costituito uno dei suoi punti deboli per quanto riguarda l’identificazione di contenuti di natura illegale o criminale.

Ad esempio, gli annunci pubblicitari che sarebbero stati comprati dai russi su Facebook durante la campagna elettorale USA sono stati sottoposti al vaglio del sistema automatizzato di acquisto di annunci della compagnia, senza alcun controllo umano.

Da allora, tuttavia, la compagnia ha rafforzato il team che si occupa della revisione della pubblicità e intende aggiungere degli strumenti per consentire agli utenti di sapere chi ha comprato e/o sponsorizzato gli annunci.

La compagnia vuole raddoppiare il numero delle persone che controlleranno i contenuti e rimuoveranno incitamenti all’odio e notizie false. Inoltre, ci saranno standard più alti sulla divulgazione e il target degli annunci pubblicitari.

Proprietà diversificate, un’unica macchina fabbrica-soldi

La forza fondamentale dell’azienda di Facebook è essere un’incredibile macchina fabbrica-soldi. E dubito che Mark Zuckerberg sia a corto di idee con cui consentire a questa macchina di sfornare denaro.

È chiaro che i cambiamenti introdotti da Facebook per rendere la sua piattaforma più socialmente responsabile stanno riducendo il tempo che la gente passa sulla sua rete. Alla fine dello scorso anno, Facebook ha notato che gli utenti hanno ridotto il tempo trascorso sulla piattaforma di 50 milioni di ore al giorno.

Ma FB ha una strategia per compensare questa carenza tramite le sue altre proprietà diversificate. Ad esempio, la sua piattaforma Instagram - con un pubblico più giovane - conta ora 800 milioni di utenti. Il 59% di questo pubblico si trova negli Stati Uniti ed ha meno di 30 anni.

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Inoltre, Facebook possiede il potente servizio di messaggistica WhatsApp, utilizzato al momento da oltre un miliardo di persone in più di 180 paesi. E la compagnia non ha ancora nemmeno iniziato a monetizzarlo.

E poi c’è Facebook Watch, un servizio di video-on-demand che la compagnia ha introdotto l’estate scorsa. Watch, che potrebbe anche rivaleggiare con YouTube di Google (NASDAQ:GOOGL), sarà un altro dei modi in cui la compagnia può espandersi oltre le spese degli annunci pubblicitari digitali cominciando a catturare i dollari delle pubblicità televisive.

Morale della favola: Le azioni di Facebook potrebbero continuare a restare indietro nel primo semestre di quest’anno, in conseguenza della drastica trasformazione in corso nella compagnia. Ma non è nulla di insolito per le compagnie che operano nel mondo del tech. L’aspetto più promettente di Facebook è che la sua piattaforma è così potente che i pubblicitari non possono permettersi di ignorarla.

Fin quando la compagnia continuerà a generare utili superiori rispetto al mercato e flussi di cassa sostanziosi, qualsiasi calo del titolo rappresenterà un’ottima opportunità di acquisto.

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