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E se il whatever it takes della BCE contro l'inflazione volesse dire tassi al 6% ?

Da Antonio TognoliMercati azionari24.03.2023 08:58
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E se il whatever it takes della BCE contro l'inflazione volesse dire tassi al 6% ?
Da Antonio Tognoli   |  24.03.2023 08:58
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L’intervento del presidente della BCE, intervenuta mercoledì scorso alla conferenza “The ECB and its Watchers XXIII”, non è stato particolarmente denso di novità per i mercati. La Lagarde si è infatti limitata a ribadire che l’area euro è stata colpita da uno shock inflazionistico che si sta trasmettendo all’economia e che l’inflazione complessiva segnerà probabilmente una brusca flessione quest’anno, per effetto del calo dei prezzi dell’energia e dell’allentamento delle strozzature dell’offerta, ma la dinamica dell’inflazione di fondo rimane vigorosa. Nulla di nuovo quindi.
 
Così come nulla di nuovo è stato detto circa il percorso futuro della politica monetaria. Dopo aver ricordato che l’aumento complessivo dei tassi negli ultimi 12 mesi è stato di 350 bp (mai successo nella storia europea), non si è però chiesta per quale motivo dopo il forte aumento invece di scendere l’inflazione ha continuato a crescere.
 
E proprio da questa considerazione partono le incertezze dei mercati: se la BCE ha tutti gli strumenti a disposizione per raggiungere la stabilità dei prezzi (come ha più volte sostenuto la Lagarde) e questi continuano a risultare instabili, i casi sono tre: o gli strumenti a disposizione non funzionano, o non sono ancora stati usati, oppure sono stati usati male. A distanza di un anno dai primi aumenti, l’ipotesi dello sfasamento temporale degli effetti della politica monetaria non sta tanto in piedi.
 
Le previsioni di inflazione della BCE la collocano al 2,1% nel 2025, con una revisione al ribasso rispetto alle precedenti proiezioni formulate in dicembre. Ma probabilmente nemmeno alla BCE ci credono, visto che sottolineano che l’intervallo di confidenza attorno a queste previsioni è “insolitamente ampio”. Che detto in altri termini significa che potrebbe risultare decisamente più elevata.
 
Nonostante il calo dei prezzi dell’energia comporti un’attenuazione della principale determinante di inflazione, i prezzi dei beni (energetici e non) importati continuano a rimanere elevati (la deflazione non si vede) e in ulteriore crescita, minando alla radice la disinflazione in tutti i settori economici. Se la domanda aggregata aumentasse dagli attuali livelli compressi, si potrebbe anche osservare una sorta di scambio di ruoli tra le pressioni sui prezzi all’importazione e quelle sui prezzi interni, per cui le spinte sui prezzi resterebbero nel complesso elevate. E quindi difficilmente la dinamica inflattiva risulterebbe in attenuazione.
 
Detto questo, è chiaro che la politica monetaria deve essere orientata al futuro, dato lo sfasamento temporale che caratterizza la sua trasmissione e che la futura traiettoria dei tassi dipenderà dal riscontro o meno nelle previsioni di una convergenza durevole dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% e da quanto questa viene ritenuta affidabile. La domanda è quali condizioni economiche ci saranno in Europa nel momento in cui l’obiettivo verrà raggiunto, soprattutto alla luce della costante flessione dei salari reali.
 
La domanda è strettamente correlata ad un’altra, ovvero dove si fermerà la stretta della BCE? Abbiamo provato a fare delle ipotesi.
·        La prima. I tassi si fermeranno al 4%, che è poi lo scenario che riteniamo probabile, perché rappresenta un buon compromesso tra la necessità di raffreddare la domanda, ancorare le aspettative d’inflazione a un livello basso ed essere cauti nel superare i rialzi dei tassi. Se questa stima fosse confermata, significherebbe che la BCE aumenterà i tassi di 50 bp altre due volte. Le aspettative di inflazione dei consumatori a lungo termine sono tuttavia da tempo stabili intorno al 3%. E questo gap è una delle maggiori preoccupazioni della BCE;
·        la seconda. I tassi si fermeranno al 6%, il che significa che l’inflazione del 2023 dell’Eurozona supererà mediamente il 6%. Quindi per combattere l’inflazione a lungo termine la politica della banca centrale dovrebbe diventare molto più restrittiva con i tassi di interesse di riferimento che dovrebbero essere più alti del tasso di inflazione.
 
L’ultima considerazione che vorremmo fare riguarda il positivo concerto delle banche centrali visto recentemente nella crisi del settore bancario USA e della Svizzera. La sfida dei prezzi va combattuta insieme. Sarebbe infatti difficile comprendere un’inflazione elevata solo nell’Area euro e stabilmente sotto il 2% nel resto del mondo, o viceversa. Le banche centrali devono muoversi insieme o non raggiungeranno mai l’obiettivo. E se il concerto non sarà rapido, i tassi d’interesse potrebbero continuare a salire, sia nell’Eurozona che a livello globale.
 

E se il whatever it takes della BCE contro l'inflazione volesse dire tassi al 6% ?
 

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Commenti (18)
aa aa
aa aa 26.03.2023 21:48
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la lagarde parla troppo soffre di protagonismo. dovrebbe stare un po' zitta questa uncompetente
Luca Magelli
Luca Magelli 25.03.2023 14:20
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l incompetenza della lagarde si vede a 360 gradi
Luca Magelli
Luca Magelli 25.03.2023 14:18
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io li metterei al 10
Artemio Rossoni
Artemio Rossoni 24.03.2023 15:17
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l'inflazione in Europa non è come negli Stati Uniti, lì è causata principalmente dagli aumenti salariali, qui è diverso , aumentare i tassi in Europa non serve a niente, qui l'inflazione calerà solo quando scenderanno i prezzi delle materie prime, la BCE farebbe meglio a stare ferma e a tacere farebbe meno danni
Adelmo Talignani
Adelmo Talignani 24.03.2023 15:17
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ma tu dove hai studiato macroeconomia!?! ...alla scuola alberghiera!!... buon weekend
Luca aldrovandi
Luca aldrovandi 24.03.2023 15:17
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,ok che la regola alziamo i tassi per fare scendere inflazione, però perché adesso con la crisi bancaria scenderà comunque? e se i prezzi sono troppo alti chi riesce a spendere come prima? vedi comunque la giri economia rallenta comunque anzi arriva una bella recessione
carlo carlo
carlo carlo 24.03.2023 15:17
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anziché offendere sarebbe meglio dare una spiegazione da chi ha frequentato Oxford
Fabrizio Fontana
Fabrizio Fontana 24.03.2023 15:17
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auree parole. ma la BCE sa solo scimmiottare (in ritardo e male) la Fed. Ha ormai perso la credibilità acquisita con Draghi
luca simeoni
luca simeoni 24.03.2023 14:59
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I tassi devono superare l'inflazione quindi come minimo andremo al 6%
Mister Jordan
Mister Jordan 24.03.2023 13:58
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Capisci il senso?
Mister Jordan
Mister Jordan 24.03.2023 13:56
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Domanda questi signori della banca centrale voglio spegnere inflazione quando in realtà manco sanno spegnere luci esterne di casa. Risultato? Le luci del giardino rimangono accese tutta notte con logico e non ponderato sostenuto costo in bolletta.
sus sun
sus sun 24.03.2023 13:44
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Negli anni '80 non è morto nessuno con tassi al 18%. Inutile girarci intorno il genocidio c'è se l'inflazione in Europa rimane a questi livelli ed i tassi devono essere alzati e per un lungo periodo di tempo.
Lucio Sangiorgi
Lucio Sangiorgi 24.03.2023 13:40
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sta facendo più vittime la medicina rispetto al male....
Dario Ciravegna
Dario Ciravegna 24.03.2023 13:29
Salvato. Vedi tutti gli Elementi salvati.
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L’inflazione non si spegne con un click. È un materiale altamente infiammabile. La recessione arriva…per forza di cose. Quando alzi i tassi già a questi livelli, l’economia rallenta il potere d’acquisto diminuisce e si cominceranno a vedere i fallimenti che sanciscono la fase recessiva.Solo che non abbiamo più pazienza…ci aspettiamo che tutto accada qualche giorno dopo aver letto le notizie. Gli errori di cui parla questo articolo non sono attuali, ma affondano le loro radici in periodi precedenti. La gestione del COVID per esempio con politiche fiscali e monetarie ultraespansive mischiate all’ossessione sul blocco del commercio per il contenimento di un contagio di cui ora non si preoccupa più nessuno. Questo è il vero problema. Ora ci teniamo l’inflazione e con la montagna di debito in circolazione la vogliamo spegnere alzando i tassi alla velocità della luce.. non so cosa sia più giusto fare ma spesso è mancato buon senso, spirito di sacrificio in alcune fasi critiche e il coraggio
Tirode Il cul
Tirode Il cul 24.03.2023 13:29
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Finalmente qualcuno che dice cose sensate.
 
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