Negli ultimi giorni, intorno alla criptovaluta si sono susseguite diverse voci.
Quella di Amazon (NASDAQ:AMZN) in cerca di un manager in grado di sviluppare strategie in ambito blockchain ha dato modo di alimentare le speculazioni. Pur dichiarandosi interessata alle monete digitali e aprendo alla possibilità dei pagamenti in Bitcoin entro la fine dell’anno e inoltre valutando la possibilità di creare una propria moneta, quest'ultima, ha smentito tutte le indiscrezioni etichettandole come "inventate".
Ma non solo, Elon Musk ci è "ricascato" e a spada tratta ha difeso il mondo delle monete digitali e ha affermato che non venderà i Bitcoin che possiede e molto probabilmente Tesla (NASDAQ:TSLA) li accetterà di nuovo come metodo di pagamento se il mining diventerà meno "inquinante". Infine, un'altra notizia degna di nota è sicuramente il fatto che gli ATM di criptovalute hanno avuto un aumento del 300% nei primi sei mesi del 2021, codesto comprova che i fattori penalizzanti (ormai noti a tutti) dei mesi scorsi sono stati paradossalmente favorevoli alla diffusione di una mentalità più aperta verso gli assets "digitali".
Ciò ha portato al rialzo la criptovaluta che ha raggiunto il livello più alto di giugno. Infatti in un solo giorno ha recuperato circa il 12% toccando area 38.300 dollari, mentre dal 21 al 28 luglio ha avuto un rialzo del 38% circa testando così di nuovo area 40 mila dollari (prezzo psicoligico).
Bitcoin resta ancora il 40% al di sotto del massimo di aprile dopo che la Cina ha iniziato a "reprimere" il suo uso e l'attività di mining è scesa dal 75% di
settembre 2019 al 45% di maggio 2021, e quindi ha contribuito al forte "ribasso" del prezzo. Nelle ultime settimane molti miner hanno interrotto le proprie
operazioni e buona parte di loro si starebbe trasferendo all’estero, in luoghi in cui l’energia costa poco e la legge è più transigente riguardo al loro operato.
Nel mio ultimo articolo sul Bitcoin evidenziavo come con il "modello Wyckoff" si poteva intuire che il prezzo si trovava in una fase di "accumulo" pronta ad esplodere al rialzo (se rispettava i vari supporti) oppure a scendere veso i 24 mila (alla fine il ribasso è stato fino a 29 mila $ circa). Si è attestato che il prezzo si trovava nella "Fase C" di Accumulo contenente una "Spring" che segnava l'ultima "bear-trap" ( porta gli investitori retail ad abbandonare le loro posizioni) prima che il mercato ritornasse sui minimi crescenti ed entrasse nella "Fase D" con un nuovo trend rialzista. E non solo, si notava che vari ribassi e poi rialzi toccavano tutti il ritracciamento in area 0.618% di Fibonacci. In correlazione all'anno 2018, nello specifico, l'estensione Fibonacci al livello 1,618% (Golden ratio) rappresentava il punto in cui era partito il rialzo fino all'ultimo massimo e successivamente il punto in cui ha toccato l'ultimo minimo e di conseguenza poteva essere un'area delicata per un ulteriore impulso. E così è stato.
Ma soffermiamoci sulla Bitcoin Season
La Bitcoin Season è quel periodo temporale in cui c'è una migliore performance da parte della principale criptovaluta rispetto all'intero mercato. Viceversa, l'Altcoin Season (periodo in cui siamo stati) si ha quando il 75% delle prime 50 monete ha un rendimento migliore negli ultimi 90 giorni.
Secondo l'indice la moneta digitale sarebbe prossima ad un forte rialzo, ergo a riaffermare il suo predominio rispetto a tutte le altre Altcoin.
La Btc Season sta tornando?
Il mese di luglio è iniziato in maniera negativa, non è riuscito a testare la resistenza in area 35000$ e di conseguenza non è arrivato a quella posta in area 36700$, si è fermato sotto i 34mila dollari per poi crollare fino a 29 mila dollari circa, sfiorando il punto più basso di giugno (28800$). Da lì c'è stata la svolta, il prezzo ha ritoccato e superato la resistenza in area 32200 dollari usandola come supporto per arrivare a 35 mila, altra resistenza che perdurava dal mese di giugno. Successivamente, ha testato più volte il prezzo psicologico dei 40 mila dollari. Ma nulla vieta che possa ancora arrivare nei prossimi giorni alla successiva, infatti si trova in un'altra fase di accumulo, situata in area 42000$ circa e infine a quota 46500$. In questa ampia area, tra i 42 e 47 mila dollari, si gioca "tutto" cioè un eventuale inversione del trend o un recupero fino a 65 mila dollari.
Utilizzando il time frame daily si porta alla luce una deathcross, l'incrocio tra la media 50 e 200 giorni, che ha portato (come gia menzionato prima) il prezzo a ritestare i 29000 dollari, a confermare il sentiment ancora ribassista. Le tre fasi di questo movimento si possono riassumere in una prima fase in cui la media 50 si posiziona al di sopra di quella a 200, nella seconda fase la media 50 giorni incrocia quella di 200 andando verso il basso ed infine nell'ultima fase inizia la discesa. A conferma di questo dato l'oscillatore Relative Strength Index (RSI) che misura la forza del mercato e il cambiamento del trend, è risultato "ipercomprato" perchè è al di sopra del valore 70. Questi paramentri non forniscono dati "certi" e spesso arrivano anche in "ritardo" sul grafico ma è giusto avere una visione completa senza dimenticarci che l'asset è molto volatile e spesso poco prevedibile. Difatti a seguito di questa "fase di ritracciamento" (segnalata anche dai vari indicatori), negli ultimi giorni c'è stato un forte impulso rialzista che ha portato il valore della moneta digitale a quota 42 mila dollari e infine sotto i 40 mila (cotinuando così il trend rialzista).
Rimangono solo 2,5 milioni di Bitcoin da "minare" per arrivare a 21 milioni totali.
Si evince una correlazione negativa, quando l'oro sale il Bitcoin scende e vicerva.
Sia il bitcoin che l’oro sono risorse "scarse". Con il dimezzamento dei "premi" ai possessori della "farm" dedicata al mining significa che i 21 milioni di Btc
saranno in circolazione entro il 2140 (attualmente 18,7 milioni) il chè denota una certa sporadicità rispetto all'oro che potrebbe essere ancora estratto. Effettivamente la moneta digitale ogni anno dimuinuirà la sua "crescita" mentre l'oro avrà una crescita "stabile" di circa 2,5 tonnellate (1,5%).
Possiamo quindi affermare che Bitcoin è più raro dell'oro e di conseguenza supportare la tesi che sia la vera "riserva di valore" e non un "metodo di pagamento" da usare nella nostra quotidianità? Le opinioni generali sono contrastanti più di quanto ci si possa aspettare. Anche se in questo momento storico, la relazione tra
rendimento e rischio è a favore della Criptovaluta. Chi preferisce il Bitcoin all'oro è perchè ne rappresenta un miglioramento di 100 volte e può essere facilmente
scambiato sulle piattaforme. Ma d'altronde come per l'oro, nessuno paga al supermercato con i bitcoin.
Detto questo, con l'attenzione rivolta verso la politica monetaria (che rappresenta un tema importante per via dei benefici che apporta indirettamente al mondo
cripto), possiamo notare che Btc è nel pieno del suo trend rialzista e secondo alcune stime potrebbe raggiungere quota 100 mila. Ma attenzione alla sorprese.
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento
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