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Eastman Kodak, uno scatto indimenticabile: +1106% in tre sedute

Pubblicato 29.07.2020, 17:22
Aggiornato 12.03.2019, 08:00

Rialzo in Borsa da fotografare: +1106% in tre sedute per il titolo Eastman Kodak (NYSE:KODK), si quello delle pellicole fotografiche. Averci creduto tre giorni fa seguendo le indiscrezioni de Il Wall Street Journal avrebbe portato a moltiplicare per 11 volte l’investimento in soli tre giorni. A far volare il titolo il maxi prestito da 765 milioni di dollari da parte del Governo Usa a una società che, fino a due giorni fa, capitalizzava poco più di 100 milioni di dollari.

Si tratta del primo prestito concesso nell’ambito del Defense Production Act*, legge federale varata negli anni Cinquanta in risposta alla guerra di Corea e “rispolverata” dal presidente Trump durante l’emergenza Covid-19: consente al Governo di indicare alle aziende quali beni produrre beni perché considerati necessari e di cui c’è carenza: nel caso di Kodak i farmaci generici. Solo il 10% delle medicine utilizzate in Usa è prodotta sul territorio americano, la maggior parte è importata da Cina e India, una dipendenza oggi ritenuta troppo pericolosa, soprattutto con le attuali tensioni geopolitiche.

Il 17 marzo scorso Trump lo aveva annunciato e dopo qualche mese è passato ai fatti. Combattere un nemico invisibile (anche da fotografare n.d.r.) con tutte le armi disponibili aveva dichiarato il presidente Usa, comprese appunto quelle forgiate durante la Guerra Fredda come Defense Production Act (DPA) che offre misure di intervento straordinario anche in tempo di pace (vedi nota in fondo*).

Ora Kodak dovrà riconvertire alcuni stabilimenti per produrre farmaci generici, come l’idrossiclorochina, utilizzata ancora da Trump per “prevenire” il coronavirus ma che lo stesso Antony Fauci, consigliere della casa bianca per il Covid 19, ha dichiarato inefficace.

La storia della società pare un film. Il gruppo nato nel 1888 è stato per quasi un secolo leader nel settore delle pellicole fotografiche. Poi, in poco tempo, il digitale ha trasformato un intero settore spazzando via anche colossi ritenuti intramontabili. La società si è reinventata spostandosi sulla produzione di camere digitali. Una trasformazione durata poco. L’arrivo degli smartphone ha surclassato anche le camere digitali. E allora la caduta, fino alla richiesta di protezione del chapter 11 (per noi la dichiarazione di fallimento) nel 2012.

Ancora una volta il volo della fenice che risorge dalle ceneri. Kodak ha ceduto per 525 milioni di dollari i propri brevetti ai colossi come Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Samsung, Adobe, per poi specializzarsi nella produzione di sistemi di stampa avanzata e gestione delle immagini per le imprese, stampa 3D, mantenendo la produzione delle pellicole per il mercato cinematografico.
Un ennesimo fallimento…parla il grafico del titolo in Borsa passato dagli 35 dollari del 2013 ai 2,1 di due giorni fa.

Ieri l’ennesima svolta, niente immagini però: il gruppo dovrà convertire gli impianti e diventare una società farmaceutica. 765 milioni non sono pochi ma il cambiamento da settori così diversi è difficile, bisogna importare competenze. Anche se la società ha dichiarato che la chimica è da tempo il loro settore.

Ora la domanda da porsi è chi sarà il prossimo? Target un’azienda Usa possibilmente alla ricerca di finanziamenti per evitare licenziamenti anche se stavolta ogni piccola indiscrezione rischia del Wall Street Journal che ne parlava qualche giorno fa non passerà inosservata.

* Il DPA, come sottolineato in un recente studio del Congressional Research Service, permetterebbe al Presidente di:

1. Rendere prioritari i contratti governativi per l’acquisizione di beni e servizi ritenuti necessari per la difesa nazionale e di controllare la loro distribuzione,
2. Fornire incentivi finanziari per sviluppare e ampliare la produzione nazionale di componenti, tecnologie, beni e risorse essenziali per politiche di sicurezza ed emergenza nazionale o necessità militari in tempo di pace.
3. Infine stringere accordi volontari con il settore privato e bloccare la fusione di aziende nazionali con aziende straniere o l’acquisizione di aziende nazionali per ragioni di sicurezza nazionale

Ultimi commenti

Da "ex" dipendente,di questa azienda,ma che conosce anche la situazione attuale, posso confermare al 90% di quanto scritto in questo articolo. Io non investirei neanche se tornasse a 2 euro.
Che spettacolo..... Venghino signori venghino
Sento odore di insider trading...
Beh forse per america first... per il resto non commento!
Trump,un uomo che passa dalle parole ai fatti,come i nostri politici.
Adesso la butto li eh...pensa se avesse avuto partecipazioni??
Ma quanti soldi farà trump? (Oltre a quelli che ha)... kodak guerra Usa-Cina... quando parla sale o scende tutto. Basta che compra azioni il giorno prima di parlare bene e le vende il giorno prima di parlare male ....
secondo Voi si può investire qualcosina??
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