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Effetto guerra: Tesla alza i prezzi

Pubblicato 15.03.2022, 14:17
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

Annunciati rincari compresi fra il 3% e il 5% negli Stati Uniti e in Cina. Musk aveva denunciato giorni fa il forte rialzo delle materie prime: dall’inizio dell’anno le quotazioni di nichel e cobalto, utilizzati nelle batterie, sono salite del 70%. La sfida per produrre batterie 4680.

Secondo rialzo dei prezzi in una settimana.

Prima l’immancabile tweet di Elon Musk, poi l’ufficialità del listino: Tesla (NASDAQ:TSLA) questa notte ha alzato i prezzi di tutti i suoi modelli negli Stati Uniti e di quelli più diffusi in Cina, con rincari compresi fra il 3% e il 5%. Il prezzo della Model 3, versione base, è salito in Usa di 3.500 dollari posizionandosi a 46.990 dollari. In Cina la Model Y Long Range oggi costa 375.900 yuan, dai 357.900 yuan di settimana scorsa.
Lo scorso weekend, Musk aveva diffuso un tweet in cui diceva che entrambe le sue società, Tesla e Space X, stavano registrando significativi rincari delle materie prime e dei servizi di logistica a causa della fiammata dei prezzi di tutte le commodity a livello globale. L’imprenditore non aggiungeva altro, ma il segnale era chiaro.
Il rialzo generalizzato delle materie prime è ben testimoniato dal balzo dell’indice S&P GSCI, un benchmark per il mercato delle commodity, salito del 20% nei primi cinque giorni del mese di marzo, il più ampio balzo settimanale dal 1970.
Quello annunciato oggi è il secondo round di rincari di Tesla, che il 9 e il 10 marzo aveva già applicato dei ritocchi ai listini di Usa e Cina.

Covid e lockdown in Cina contribuiscono alla crescita dei costi.


Fra i materiali che sono maggiormente saliti da quando è scoppiata la guerra in Ucraina ci sono il cobalto e il nichel, due componenti fondamentali per realizzare le batterie per auto elettriche (EV). Dall’inizio dell’anno le quotazioni di cobalto e nichel sono salite circa del 70%.
Altre motivazioni che possono avere spinto Tesla ad alzare i prezzi sono il dilagare di nuovi casi di Covid in Cina, con intere città, come Shenzhen, bloccate in lockdown, e conseguente aumento delle difficoltà lungo la catena di approvvigionamento per la fabbrica cinese di Tesla, a Shanghai. A Shenzhen ci sono importanti fabbriche di semiconduttori: la loro chiusura probabilmente ha riacutizzato la già grave carenza di chip per l’industria automotive.
Gli analisti si interrogano sulla consistenza del pricing power di Tesla, cioè sulla capacità di aumentare i prezzi senza subire un danno in termini di quantitativi di auto vendute e posizionamento sul mercato. L’alternativa è una compressione del margine di profitto.

Nel 2022 partirà la produzione delle nuove celle: batterie meno care del 20%.


Uno degli obiettivi del 2022 di Tesla è avviare la produzione di nuove batterie con celle 4680 (46 millimetri di diametro e 80 millimetri di lunghezza) per sostituire le attuali celle 2170 (21 millimetri di diametro e 70 di lunghezza). Le nuove celle dovrebbero aumentare l’autonomia delle vetture e al tempo stesso dovrebbero ridurre il costo delle batterie del 20%.
Batterie e inflazione sono i due temi più caldi per gli investitori azionisti di Tesla. Ieri, lunedì 14 marzo, il titolo ha chiuso a 766 dollari in calo del 3,6%, portando a -28% la caduta dall’inizio dell’anno. Il calo dal massimo di 1.243 dollari segnato lo scorso novembre è del 38%.

In Borsa la performance di Tesla è la migliore fra i produttori di EV.


La performance di Tesla è comunque di gran lunga la migliore nel comparto dei produttori di EV, americani e cinesi. Dall’inizio dell’anno la concorrente Lucid è scesa del 43%, Nio registra -55%, XPeng -60%, Li Auto -45%.
Per il primo trimestre 2022 gli analisti confermano le stime con il consensus che indica ricavi pari a 17,6 miliardi di dollari (+70% sullo stesso periodo dell’anno scorso) e un utile di 2,1 miliardi (contro 430 milioni), con un margine operativo al 14,2%, il più alto dell’intera industria automobilistica mondiale.
Il giudizio più diffuso fra gli analisti è Outperform (farà meglio del settore di riferimento) con la media dei target price a 957 dollari (+25% sul prezzo attuale).

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