Eni: non riesce a trovare la via degli acquisti.

Prosegue lungo la via delle vendite Eni (MI:ENI) (deboli i petroliferi in scia alla flessione del greggio) che si avvicina al supporto critico a 12,20 euro (12.40 euro, prezzo min. del giorno). Sotto tale livello infatti probabile una nuova accelerazione ribassista in direzione degli obiettivi a 12 e 11,88 euro. L’azione invierà il primo segnale positivo oltre quota 13,50 euro (in chiusura di seduta) per poi puntare alla resistenza strategica di 14,06 euro (2° resistenza chiave, 14,25 euro). La scorsa settimana Bernstein ha alzato il target price di Eni a 18 euro, confermato il rating outperform; mentre Morgan Stanley (NYSE:MS) ha abbassato il target da 12,30 a 11,40 euro ma ha confermato il rating underperform.
Voci di corridoio sostengono che Emmanuel Ibe Kachikwu, ministro delle risorse petrolifere della Nigeria, ha rivelato che Royal Dutch Shell, ExxonMobil (NYSE:XOM), Eni, Chevron e Total hanno accettato di ricevere 5 mld di dollari (la richiesta era di 6 mld ) dallo Stato africano a titolo di risarcimento per i costi di esplorazione e produzione da esse sostenuti in Nigeria.