Secondo le ultime voci, l’EOS, la nona principale criptovaluta con una capitalizzazione di mercato attuale pari a quasi 6 miliardi di dollari, sarebbe in grado di spodestare l’Ethereum, che si ritrova comodamente in seconda posizione ormai da un po’ di tempo. In effetti, c’è chi addirittura crede che alla fine EOS potrebbe spodestare il Bitcoin. Potrebbe esserci un fondo di verità in queste arroganti affermazioni?
Per chi non lo conosce, EOS è stato creato da Block.one, una compagnia delle Isole Cayman, e rilasciato a metà del 2017. Il progetto è diretto da Dan Larimer, che è anche il fondatore di Steem, una valuta alternativa che alimenta la piattaforma social Steemit, e di Bitshares, una piattaforma decentralizzata per gli scambi di criptovalute.
EOS, sebbene ancora in fase di ICO (offerta iniziale di valuta digitale), che andrà avanti per più di dodici mesi, si attesta a 8,38 dollari al momento della scrittura. EOS punta a diventare il nuovo sistema operativo della blockchain, più veloce e più scalabile rispetto ad Ethereum, consentendo agli utenti di costruire applicazioni decentralizzate in maniera più efficiente.
Perché EOS viene definito un rivale diretto dell’Ethereum? Dror Medalion, Amministratore Delegato e fondatore di bitJob, una piazza P2P decentralizzata per studenti che cercano lavori online a breve termine, dice:
“Il software [di EOS] consente una scalabilità verticale ed orizzontale di applicazioni decentralizzate. Permette autenticazione, account , database, comunicazioni asincrone e può programmare applicazioni su vari core e cluster CPU”.
Medalion spiega che mentre esiste già una varietà di reti basate su blockchain come Ethereum (che accelerano applicazioni decentralizzate), EOS si concentra sui punti deboli critici della blockchain e tenta di risolvere il problema della scalabilità, della velocità e della flessibilità che spesso diventa una strettoia per molti degli altri sistemi basati sulle blockchain attualmente in uso.
“Un importante esempio consiste nella differenza tra EOS ed Ethereum nel meccanismo di approvazione della blockchain. Mentre Ethereum utilizza un protocollo Proof-of-Work (e passerà presto all’ibrido Proof-of-Work/Proof-of-Stake), EOS utilizzerà la tecnologia Graphene che usa il meccanismo di approvazione Delegated Proof-of-Stake (DPOS). [Il Proof-of-Work/Proof-of-Stake spesso] comporta un’enorme difficoltà nel correggere le applicazioni danneggiate, ma EOS ha già un meccanismo che riesce a congelare e correggere l’applicazione”.
Dor Konforty, Amministratore Delegato e Co-Fondatore di Synereo, un’azienda di sviluppo basata su blockchain, nota che anche se la tecnologia soggiacente deve ancora dar prova di sé, EOS è diverso dagli altri rivali dell’Ethereum in quanto fondato e fortemente appoggiato da grossi nomi sia del settore cripto che del settore tech del mondo reale.
Partner di Bancor
Nel giugno 2017, Bancor - sviluppatore del Protocollo Bancor che permette agli utenti di convertire token con facilità, consentendo quindi una maggiore liquidità sulla blockchain - ha annunciato una partnership con EOS. L’implementazione su EOS.IO è prevista nel giugno 2018.
Al momento, Ethereum è l’unica criptovaluta la cui blockchain consenta il Protocollo Bancor. Questo fornisce ad EOS un’importante marcia in più, annullando uno dei fossati di Ethereum. Spiega Konforty:
“L’Ethereum ha lavorato sodo per stabilire ed espandere la sua rete in tutto il mondo; EOS può semplicemente pagare i progetti per utilizzare la sua tecnologia. Alcune compagnie non avrebbero alternative, seppur appoggiate dagli stessi grossi nomi citati prima. Spero solo che la tecnologia sia solida. Altrimenti, questa mossa finirà per vanificare gli sforzi di creare una vera, funzionale e robusta infrastruttura decentralizzata per la nuova rete”.
Inoltre, ci sono molte notevoli differenze nella progettazione di EOS. Noam Copel, Amministratore Delegato e Fondatore di DAV Foundation, spiega che la filosofia della progettazione di EOS, il suo algoritmo di approvazione ed il suo modello economico sono completamente differenti da quelli dell’Ethereum. Ma sottolinea anche il vantaggio del primo arrivato sul mercato dell’Ethereum, che in effetti rimane:
“Uno dei potenziali benefici del modo in cui EOS sta costruendo la sua piattaforma è il miglioramento della scalabilità: l’elaborazione più veloce e più economica di grandi volumi di transazioni. Tuttavia, l’Ethereum ha qualcosa di molto importante che manca ad EOS: la rete più grande al mondo di token, sviluppatori e prodotti basati sulla sua piattaforma. Inoltre, non bisogna dimenticare che gli sviluppatori di Ethereum in questi giorni stanno lavorando su un aggiornamento significativo della scalabilità della loro piattaforma. Resta da vedere se EOS riuscirà a mettersi al passo con l’effetto della rete crescente di Ethereum prima che quest’ultimo dimostri la capacità di migliorare la scalabilità”.
La FOMO e il mercato delle ICO supersaturo
Medalion avverte che sul mercato stanno arrivando nuovi progetti così rapidamente ora che molti investitori hanno a malapena il tempo di completare l’adeguata due diligence per trovare tutto quello che c’è da sapere su ognuno. E il ritmo delle nuove ICO continua ad accelerare. Per la maggior parte degli investitori, le voci e l’aumento dei prezzi comportano la cosiddetta sensazione di FOMO (Fear of Missing Out), la paura di essere tagliati fuori. Medalion nota che anche in questo EOS è diverso, rendendo più facile e potenzialmente più sicuro per i compratori interessati investire in EOS:
“EOS ha scelto di adottare una strategia diversa, facendo durare le ICO per un anno. Di conseguenza, crea una piena fiducia nei potenziali investitori; hanno il tempo di fare ricerche di mercato approfondite prima di scegliere di partecipare. Secondo noi, la scelta di questo cammino porterà EOS ad incrementare le entrate e a realizzare la propria idea”.
I fan delle cripto sono ben consapevoli dei pericoli delle ICO, ma i nuovi investitori potrebbero non essere altrettanto bene informati.
I timori per la rischiosità dell’investire nelle offerte iniziali di valute digitali senza aver pienamente compreso la tecnologia sottostante sono ben fondati. Una recente indagine di bitcoin.com mostra che circa metà delle 902 ICO del 2017 sono fallite. La tecnologia di EOS, insieme al suo modello di vendite alternativo, potrebbe dimostrarsi essere un nuovo paradigma nel mondo delle alt-coin.