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ePrice: risorse fresche per entrare nell’era del profitto

Pubblicato 13.08.2020, 11:20
Aggiornato 12.03.2019, 08:00

Un aumento di capitale da 20 milioni di euro, un nuovo management, una ristrutturazione del catalogo prodotti e più sorveglianza sui costi. Il tutto, con un occhio a eventuali partner.

È la base di partenza dalla quale Eprice (MI:EPRC) [EPRC.MI] - piattaforma di e-commerce con focus su elettrodomestici, telefonia, prodotti IT, audio e video - intende ripartire per costruire la fase profittevole della sua storia. “Questo aumento di capitale, nel suo quantitativo più rilevante, ci permetterà innanzitutto di garantire le risorse necessarie alla continuità aziendale”, spiega a Websim Stefano Crespi, Cfo di ePrice, “e poi di sostenere la realizzazione del nostro piano industriale: da un nuovo e più ampio catalogo di prodotti, all’arricchimento delle scorte di magazzino, fino a nuove partnership commerciali che ci consentano maggiore visibilità”.

Crespi è uno dei nuovi manager entrati nel board dell’azienda. Oltre al direttore finanziario, operativo da dicembre, è arrivato Gaetano Gasperini nel ruolo di direttore generale. Presidente del consiglio d’amministrazione è Claudio Calabi. Le tre figure apicali hanno accompagnato l’azienda verso l’aumento di capitale, partito pochi giorni fa e al quale sarà possibile aderire fino al 9 di settembre. I diritti di opzione saranno invece esercitabili dal 3 agosto al 3 settembre (estremi inclusi).

Alcuni soci del gruppo si sono già impegnati a sottoscrivere 4,2 milioni di euro dell’aumento di capitale esercitando diritti d’opzione e sottoscrivendo ulteriori 10,8 milioni di eventuale inop-tato (per un totale di 15 milioni). Il prezzo dell’aumento di capitale sarà di 0,07 euro per azione, con un rapporto di emissione pari a 211 nuove azioni ogni 30 possedute. Il controvalore massimo dell’operazione si attesterà a 20 milioni.

Nel 2019 il gruppo ha raggiunto quota 132 milioni di ricavi, non riuscendo tuttavia a raggiunge-re il profitto. “L’anno scorso il gruppo ha avuto un problema per l’aggiornamento dei motori di ricerca”, spiega Crespi, “un cambiamento a cui non siamo riusciti a rispondere in modo adegua-to, con conseguenze negative sulle vendite e quindi, a catena, sul capitale circolante. Questo ha aggravato la tensione finanziaria, che poi è sfociata nella necessità di un aumento di capitale”.

La piattaforma include oltre 2000 venditori terzi attivi e, attraverso il servizio Home Service, ge-stisce le consegne e le installazioni dei grandi elettrodomestici. “L’effetto covid ha modificato il comportamento del consumatore”, fa notare Crespi, “e la quota di mercato dell’e-commerce si è incrementata notevolmente anche in Italia. La nostra è una piattaforma frutto di anni di esperienza. Questo lo riteniamo un elemento che possa favorire un’eventuale aggregazione con altre realtà. Siamo forti su elettrodomestici ed apparecchi tecnologici, ma siamo aperti a qualsiasi tipo di prodotto: insomma, siamo una piccola Amazon (NASDAQ:AMZN) e possiamo fare comodo a molti”.

Il Cfo del gruppo prevede che il 2020 sarà ancora un anno in passivo per ePrice, nel 2021 però è atteso un EBITDA verso il territorio positivo (tra -1 e +1 milioni), anche attraverso la revisione dei costi: “Abbiamo già individuato alcune aree di intervento che ci permetteranno di risparmiare fino a 2 milioni all’anno”, spiega Crespi, che poi descrive il piano nel dettaglio: “Per prima cosa, interverremo sui costi di struttura. Abbiamo già trovato altre sedi operative che ci porte-ranno risparmi significativi. Poi agiremo sulle spese variabili, come la logistica, la gestione dei prodotti danneggiati e le spese di marketing. Inizieremo il nostro piano da settembre, e contiamo di vederne i benefici a partire dal primo trimestre del 2021”. Poi, anche sulla spinta degli investimenti in innovazione già fatti, il gruppo conta d’incamminarsi sul sentiero che porterà verso il profitto.

Eprice

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Ultimi commenti

Azienda che ha bruciato quantità di soldi enormi, è sempre andata in perdita in maniera disarmante e non ha futuro con ricavi in netto calo, gestione pessima e conti disastrosi. Destinata al fallimento, solo dopo qualcuno comprerà la sua logistica e. Commerce. Stare alla larga
verissimo titolo e azienda praticamente con nessuna speranza di riuscire a risollevarsi tra qualche anno non esisterà più mi spiace per chi sta investendo
Trovo questo articolo forviante e lontanissimo dalla realtà aziendale. Eprica (ex Banzai) dal giorno della suo quotazione in borsa è solo scesa. Dagli oltre 6,00 euro è arrivata a 0,10 euro attuali. La Consob l'ha giustamente inserita nella sua Black List. Il gruppo dirigenziale parla di seri dubbi sulla continuità aziendale. Da questo titolo bisogna starne lontano.
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