Acquisizioni mirate, espansione in Portogallo e focus sui segmenti di business ad alto margine, come i prodotti per data center e cloud. Esprinet (MI:PRT) [PRT.MI] vuole partire da qui, per consolidare la leadership in Sud Europa nella distribuzione di materiale per l’informatica.
Intanto, gli affari girano, perché è partita la corsa al digitale innescata dalla scoppio della pandemia. La semestrale parla di ricavi a 1,83 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al fatturato dei primi sei mesi del 2019. Per il futuro, “la nostra previsione è il raggiungimento dei 4,3 miliardi di euro di fatturato a fine del 2020”, racconta a Websim l’a.d. Alessandro Cattani, “un netto progresso rispetto ai 3,9 miliardi dello scorso anno. Un’accelerazione dettata dalla forte crescita dei volumi di vendita, innescata dall’acquisto di strumenti per la didattica a distanza oppure per lo smart working. Le prospettive sono buone anche nel lungo periodo, con gli investimenti del governo per accelerare la digitalizzazione della pubblica amministrazione”.
Esprinet è un distributore di tecnologia, si colloca a metà strada tra i grandi produttori, come possono essere Apple (NASDAQ:AAPL) o Samsung, e le catene come MediaWorld o gli e-commerce come Amazon (NASDAQ:AMZN). “I produttori stanno gradatamente smontando le loro reti vendita e si affidano sempre di più a distributori come noi”, spiega Cattani, “in questo settore, noi siamo la realtà più grande del sud Europa, con una quota di mercato del 25 per cento”. Alla fine del 2019, Esprinet contava 1.300 dipendenti tra Italia e Spagna, i due mercati principali, ai quali si aggiunge anche il Portogallo. L’azienda dispone di 140 mila metri quadri di magazzini. In Italia, il gruppo è leader nella distribuzione di pc, stampanti, elettronica di consumo. In Spagna, il primo di ottobre, ha recentemente acquisito il sesto distributore del Paese, il primo per la distribuzione di soluzioni software e cloud: GTI, una realtà con un giro d’affari di 180 milioni di euro.
La performance a un anno del titolo è brillante, +106% (con dati aggiornati al 6 di ottobre 2020). Il mercato sembra guardare ai massicci investimenti che Italia e Spagna intendono realizzare nell’ammodernamento della propria macchina amministrativa. Inoltre, l’ormai prossimo arrivo del 5G apre prospettive interessanti per i consumi di telefonia e per l’IoT domestico: vale a dire, gli oggetti interconnessi che useranno la rete superveloce come, per esempio, smartwatch, misuratori di temperatura, strumenti per la corsa o allarmi per la casa.
E per il futuro la società potrebbe ritoccare il proprio modello di business con alcune novità: “Il nostro business è storicamente di pura distribuzione”, prosegue l’ad, “l’evoluzione, però, sarà la distribuzione di soluzioni a consumo. Il cloud ne è un esempio: noi, in pratica, affittiamo al cliente un pezzo di data center esistente. È la differenza che corre tra il comprare un’auto o usufruire di una formula come il leasing o il noleggio a lungo termine, in cui il cliente compra il diritto di utilizzo pagando una cifra mensile. Questo ci permetterà di avere flussi di ricavi predittivi, servizi più ricchi e una maggiore fidelizzazione del cliente”.
Sulla lista delle cose da fare di Esprinet ci sono anche altri punti: “Vogliamo crescere in Portogallo e sui segmenti ad alto margine: intendiamo prodotti per data center e cloud, nicchie come quelle dei videogame e degli elettrodomestici. Vogliamo raggiungere i nostri obiettivi attraverso un mix di crescita organica, un nuovo programma di customer satisfaction per fidelizzare i clienti e i produttori e, infine, acquisizioni”. In quest’ultimo aspetto, le prede ricercate sono imprese medie e piccole specializzate in aree ad alto margine.