In un periodo come quello attuale, dove i mercati (soprattutto quelli europei) continuano a registrare giornate consecutive di calo, alcuni investitori hanno iniziato ad accumulare posizioni.
In particolare, dopo quasi un 20% (che credo vedremo in settimana) di calo generalizzato, le valutazioni di alcuni titoli azionari iniziano a diventare interessanti.
Infatti quando il mercato cala, difficilmente distingue i vari titoli tra loro, nel senso che trascina con sé praticamente tutto.
Sotto ho riportato l’andamento dell’indice Euro Stoxx 50, il principale indice europeo.
Avevo già detto nell’analisi della scorsa settimana, che essendo usciti dal canale laterale che ci portavamo dietro dallo scorso anno, il calo poteva essere più ampio (non a caso ha perso oltre il 10% solo nella scorsa settimana).
Ora non sembrano esserci supporti o punti di fermata almeno fino ai 3400 punti, dove, anche a causa dell’ipervenduto di breve (vedi RSI), potrebbe avere un primo rimbalzo tecnico.
Il dilemma dell’investitore
Nel decidere cosa fare, l’investitore si trova quindi schiacciato tra diverse ipotesi, tra cui:
- Vendere tutto e stare liquido
- Non fare nulla
- Incrementare sui cali
Ora, la prima soluzione (come ci insegna la storia) non è mai quella migliore a lungo andare, anche perché tendiamo a perderci quelli che sono poi i rimbalzi successivi (e ricordo sempre che, un po' come succede a discorso invertito, più si scende e più e probabile che il rimbalzo sarà forte).
In merito alla seconda, può essere una scelta quasi obbligata se ho già sparato tutte le mie cartucce e non ho liquidità da investire (certo, potrei anche vendere titoli in guadagno per mediare su quelli in perdita, ma anche questa scelta ci dice la storia non è tecnicamente corretta).
Resta quindi la terza opzione, ovvero utilizzare parte o tutta la liquidità che ancora abbiamo a disposizione in portafoglio per incrementare alcuni titoli presenti nei nostri portafogli.
In merito a questa terza opzione, bisogna fare alcune considerazioni.
La prima, importante, è che anche se un titolo, dopo un forte calo, risulta a sconto, ed io entro a quotazioni ottime, non è detto che torni subito a salire.
Anzi, per un discorso di momentum, di trend, e di sentment di mercato, solitamente questo stesso titolo continua a scendere ulteriormente, perciò devo considerare che qualunque ingresso io faccia oggi, che sia sul bancario Europa, che sia su un indice, e così via, potrebbe continuare a calare. A quel punto devo chiedermi “sono in grado di gestire emotivamente” una situazione del genere?
Ecco quindi che come sempre ci viene in aiuto la statistica, la conoscenza della storia, e la strategia.
La storia ci dice, che uno dei Drawdown peggiori portati a casa dall’indice principale Europeo (Euro Stoxx 50) è stato del 38.3%.
Oggi, con il calo dell’ultima settimana, il drawdown da inizio anno è pari a poco più del 19%.
Quindi anche se immaginassimo un ulteriore calo da qui alle prossime settimane, in uno scenario decisamente cupo dove questo indice perde praticamente il doppio di quanto perso fin’ora, si potrebbe adottare una strategia di ingressi frazionati.
Quindi ad esempio potrei settare un ingresso di una certa cifra (tenendo sempre conto del peso % massimo che vogliamo dare ad una determinata asset class) ad ogni calo del 10% dell’indice, ipotizzando che quest’ultimo perda in totale un 40%, e quindi di fatto fare 4 ingressi.
Questo oltre a tutelarci lato performance, può tutelarci soprattutto lato emotivo.
L’importante, ripeto è sempre conoscere la storia, e capire che situazioni del genere si sono già verificate in passato, e si verificheranno anche in futuro.
Questi sono i momenti dove gli investitori con la “I” maiuscola trovano le migliori occasioni per le performance a lungo termine, a differenza di quelli che sono entrati sul mercato pensando fosse un gioco, e che puntualmente poi perdono.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico