Quella di ieri è stata una sessione positiva per le borse europee, sostenute soprattutto dagli utili societari delle banche che hanno registrato risultati molto positivi.
L’ Eurostoxx è avanzato dello 0.3% mentre l’indice che raggruppa i principali istituti bancari europei è salito di ben l’1,4%.
A guidare il gruppo è stato Credit Agricole (PA:CAGR) grazie ad un rialzo del 4,7% dopo che l’istituto francese ha battuto le attese degli analisti comunicando un calo degli utili nel quarto trimestre inferiore rispetto a quanto stimato.
É inoltre importante ricordarsi che il settore bancario in generale, messo in difficoltà da anni di tassi di interesse ai minimi storici, ha accolto di buon grado le recenti parole di Janet Yellen attraverso le quali la governatrice ha prospettato tassi di interesse in rialzo già nel breve periodo.
Con un inflazione che negli USA è già al 2.5% e che anche in Europa sta finalmente dando qualche segno di vita, nei prossimi anni la via delle banche centrali dovrebbe sempre più allinearsi verso un ritorno a politiche monetarie “normali” con tassi di interesse più alti e già solo questo, di per sè, rappresenta una buona notizia per il settore bancario in quanto maggiori tassi di interesse significa maggiori margini e quindi guadagni più grandi.
Sul fronte valutario è invece stata una giornata molto interessante per quanto accaduto sul Dollaro: alle 14:30 erano in programma i dati di inflazione e questi sono stati decisamente sopra le attese andando quindi a confermare e rafforzare le intenzioni della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse nel breve periodo.
Il Dollaro si è andato a rafforzare nei minuti immediatamente successivi per poi indebolirsi marcatamente nei confronti di tutte le principali valute.
Nel caso del cambio EUR/USD, qualche ora dopo la comunicazione dei dati, la quotazione è addirittura tornata a rompere i massimi di giornata indicando che in questo momento il mercato sembri non avere intenzione di scendere.
Se infatti nemmeno dati cosi evidenti e forti non riescono a mettere i venditori in controllo, pare legittimo domandarsi se in questo momento ci sia ancora il carburante necessario per ulteriori rafforzamenti del Dollaro nel breve periodo: quanto accaduto ieri fa venire il dubbio che la risposta possa essere no.
Alessandro Bonetti
(Bonetti Financial)