Dopo la violenta ondata di vendite sull’azionario, dall’inizio della settimana i tassi USA stanno finalmente riprendendo fiato.
Il rendimento dei titoli a 2 anni si è mosso in una fascia ristretta – compresa fra il 2,82% e il 2,87% - mentre gli investitori facevano un passo indietro per rivalutare le prospettive dei tassi.
Per quanto riguarda i titoli a scadenze più lunghe, il rendimento del decennale si è mosso fra il 3,14% e il 3,18%.
I partecipanti al mercato potranno ottenere maggiori informazioni sul pensiero della banca centrale nel pomeriggio, nelle prossime ore saranno infatti pubblicati i verbali della riunione della Federal Reserve di settembre.
A giugno non era chiaro se la Fed quest’anno avrebbe alzato i tassi tre o quattro volte.
Dopo l’ultima riunione del FOMC, sembra che il mercato alla fine otterrà il suo quarto rialzo.
A nostro avviso, il mercato ha già scontato questa eventualità e ora spera di avere qualche indizio dalla BCE.
Infatti, anche se i partecipanti al mercato potrebbero ottenere maggiore chiarezza dai verbali della Fed, cosa che dubitiamo avverrà, l’attenzione ora inizia a spostarsi sulla prossima riunione della BCE, che si svolgerà la prossima settimana (25 ottobre).
Dai verbali della BCE di settembre è emerso che i banchieri europei sono preoccupati per il potenziale rallentamento della crescita, dovuto soprattutto alle tensioni commerciali.
Gli investitori nutrono grandi aspettative sulla riunione della prossima settimana.
In assenza di traini chiari, dall’inizio della settimana l’EUR/USD si muove lateralmente e dovrebbe continuare su questa strada fino alla prossima ottava.
Nel frattempo, gli investitori seguiranno anche gli sviluppi legati alla Brexit e al bilancio italiano.